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Balkrishna Doshi vince il Pritzker Prize 2018

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Ha novant’anni ma non li dimostra, e soprattutto non li dimostrano le sue architetture. Stiamo parlando di Balkrishna Doshi, appena annunciato vincitore del Pritzker Architecture Prize 2018, il più importante riconoscimento esistente nel campo dell’architettura che gli verrà consegnato questa primavera durante una cerimonia ufficiale. 

Balkrishna Doshi nasce a Pune, in India, nel 1927 e attraversa gli anni dell’indipendenza del suo Paese compiendo gli studi di architettura, che ben presto lo portano a trasferirsi a Londra, dove entra in contatto con il suo primo maestro Le Corbusier, al quale non a caso ha dedicato il premio appena ricevuto. 

Proprio al seguito di Le Corbusier Doshi fa ritorno in India, per seguire i lavori di Chandigarh, la nuova capitale del Punjab, e poi i progetti ad Ahmedabad, dove realizzerà una delle sue opere più importanti, il Tagore Memorial Hall, e dove conoscerà un altro suo mentore, l’architetto americano Louis Kahn

Ahmedabad è anche la città dove si stabilisce definitivamente e dove fonda la sua scuola di architettura nel 1966; il suo lavoro, che da qui in poi decolla, è conosciuto principalmente per l’impegno nell’architettura residenziale sociale e nella costruzione di quartieri a basso costo in aree urbane povere e disagiate, come nel caso del complesso residenziale di Aranya a Indore da lui realizzato per ospitare fino a 80 000 persone. 

Nel corso della sua carriera, Doshi ha saputo fondere la grande scuola architettonica dell’Occidente che l’aveva formato con le tradizioni costruttive indigene, guidando l’architettura indiana dalla fase del grande sviluppo edilizio a quella del recupero della propria identità e prestando sempre grande attenzione tanto alla questione sociale quanto alla tematica ambientale. 

Doshi incarna dunque una visione complessiva e lungimirante del progetto, che oggi finalmente il Pritzker Prize riconosce ed esalta per il suo enorme valore nell’evoluzione dell’architettura moderna.