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Biennale Architettura, Lualdi omaggia Caccia Dominioni

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Alla Sedicesima Biennale di Architettura di Venezia curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara partecipa anche l’azienda Lualdi, supportando la mostra/installazione dedicata da Cino Zucchi all’urbanista e architetto milanese Luigi Caccia Dominioni, recentemente scomparso all’età di 103 anni.

Del resto, per Lualdi in particolare, marchio produttore di porte, boiserie e sistemi di arredamento, l’architetto ha delineato una svolta focale per il processo di industrializzazione che ha visto l’azienda trasformarsi da falegnameria a brand internazionale a partire dagli anni 60 del secolo scorso. 

Caccia Dominioni scelse infatti Lualdi per la realizzazione del suo progetto Casa Pirelli, abitazione privata costruita nei pressi della Chiesa di San Simpliciano a Milano, una “casa lombarda” dall’aspetto sobrio e compatto, dove i caratteri figurativi della tradizione costruttiva locale vengono rielaborati in chiave moderna e, soprattutto, dove viene scelta la capacità di Lualdi di personalizzare i propri prodotti per la realizzazione degli infissi e dei sistemi di arredamento. 

Nel 1962 e poi nel 1982 l’azienda e l’architetto tornarono a collaborare per la realizzazione di due modelli di porta, LCD e Super, che tutt’oggi rappresentano i modelli più iconici della sua produzione. 

L’occasione non poteva essere quindi più gradita della mostra/installazione “Everyday wonders/Meraviglie quotidiane – CZ reads LCD/CZ legge LCD” per celebrare un’amicizia durata fino alla scomparsa dell’architetto, ma che tutt’ora resta nella storia e nella memoria dei suoi protagonisti.      

La mostra/installazione allestita in Biennale fino a novembre si concentra in particolare sul complesso edilizio progettato da Luigi Caccia Dominioni in Corso Italia, a Milano (1957-64), e illustra il preciso e al contempo eccentrico “innesto urbano” della via, passando progressivamente dalla scala della città a quella del materiale e del dettaglio.

Una cupola ellittica progettata per l’occasione è sezionata da piani verticali che la intersecano generando archi ribassati e penetrata da lame verticali che determinano gli ingressi agli spazi interni. 

Lo stucco “Rosso pompeiano” che riveste i muri interni è poi lo sfondo per una serie di disegni originali, plastici interpretativi a diverse scale, e un reportage fotografico di Cino Zucchi (la cui vita professionale e professionale ha più volte incrociato il cammino con quella di Caccia), accompagnando il visitatore attraverso una narrazione spaziale che enfatizza la ricchezza e la qualità della vita urbana. 

Un appuntamento che ha per protagonisti due grandi del Made in Italy, davvero da non perdere.