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Biennale Architettura, Piuarch al Padiglione Italia con il progetto “Latteria Sociale Valtellina”

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È l’Italia nella sua fisionomia più complessa ad aver ispirato il tema del Padiglione Italia alla 16° edizione della Biennale di Architettura di Venezia: Arcipelago Italia. Progetto per il futuro dei territori interni del Paese. è infatti il titolo del progetto del curatore Mario Cucinella alla celebre kermesse lagunare: vi sono racchiusi quei luoghi e territori della tradizione, spesso lontani dai centri nevralgici del lavoro e del business, dove il paesaggio è ancora in gran parte rurale, autentico, ma ha saputo affrontare significativi  cambiamenti con interventi esemplari.

La mappa muove dal sud alle aree terremotate del centro Italia, sino ai contesti alpini delle regioni settentrionali: è a questa fascia geografica, in particolare, che si riferisce il progetto per la Latteria Sociale Valtellina, realizzato da Piuarch in occasione di un concorso a inviti e selezionato da Mario Cucinella per la mostra al Padiglione Italia, in programma dal 26 maggio al 25 novembre 2018

Ampliamento di un edificio esistente nel comune di Postalesio, in provincia di Sondrio, la Latteria Sociale Valtellina si offre, infatti, come una narrazione equilibrata delle trasformazioni in atto nei settori più freddi della nostra nazione: una cerniera tra vecchio e nuovo, che lega la storica tipologia della malga alpina – costruzione caratterizzata da un profilo basso e da un volume unico in grado di riparare gli ambienti dalla neve invernale e dal sole estivo – a una sua interpretazione contemporanea, stabilendo così una relazione indissolubile con la zona di appartenenza.

L’edificio disegnato da Piuarch, lungo 54 metri e largo 21 metri, è coperto da un unico grande tetto a sbalzo frontale e laterale, rivestito fuori in lamiera e dentro in legno, che genera una superficie di circa 1000 mq, dei quali 340 mq sono spazi esterni; sui due lati corti, la copertura si estende per altri 9 metri rispetto al profilo del fabbricato, con il risultato di una grande piazza coperta; sui lati lunghi, invece, si abbassa fino a raggiungere la quota di 2,2 m per una larghezza di 3 m, facilitando l’accesso agli spazi commerciali della cooperativa e creando un piacevole dehors collegato alle funzioni del complesso, tra cui l’area vendita, il bar e il ristorante.

Non esiste dunque alcun confine visivo tra interno ed esterno e le facciate perimetrali, completamente trasparenti, annullano ogni separazione e fanno sembrare l’importante tetto a falda quasi sospeso nel vuoto.

Anche la pavimentazione detta le medesime condizioni di continuità: in pietra locale, definisce la piazza e la superficie chiusa del progetto, arricchito da strutture in legno lamellare a vista e da tamponamenti opachi sempre in legno, a rivestimento del nucleo centrale contenente i servizi e la sala convegni.

Materiali tradizionali e recupero di una tipologia autoctona siglano dunque il legame di questo complesso con la storia del luogo mentre le grandi pareti vetrate aprono al tema della contemporaneità e soprattutto alla visuale panoramica sul paesaggio agreste, ancora quasi del tutto incontaminato, della Valtellina.