HomeArchitetturaDa gasometri ad abitazioni, la sfida di Wilkinson Eyre

Da gasometri ad abitazioni, la sfida di Wilkinson Eyre

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Ci sono stati anni in cui l’inquinamento non era un nemico da sconfiggere ma un simbolo di modernità e di progresso: gli stessi anni in cui il grigio “fumo di Londra” era davvero il colore di quella città e la sua celebre stazione di King’s Cross era un vero e proprio distretto industriale, oggi dismesso. 

Di questo distretto fanno però ancora parte gli antichi gasometri, costruiti per immagazzinare il gas utilizzato per l’illuminazione della città e per il consumo domestico: da qui l’intervento dello studio di architettura londinese Wilkinson Eyre, proprio con lo scopo di recuperare i Gasholders vittoriani dell’area e trasformarli in complessi residenziali. 

All’interno di tre cilindri di diverse altezze i progettisti hanno perciò ricavato ben 145 appartamenti, rispettando all’esterno l’estetica industriale degli edifici grazie alla conservazione dei telai in ghisa; d’altro canto, uno specchio d’acqua occupa il cortile centrale e i tetti ospitano bellissimi giardini. 

Per quanto riguarda il design d’interni, a dominare è la luce, che irradia non solo gli appartamenti ma anche una business lounge, una suite di intrattenimento con sala proiezioni, un bar e una sala da pranzo privata

Un grande esempio di riqualificazione delle strutture storiche industriali che indica una strada da seguire in casi più o meno simili.