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PARAMETRIC Terracotta, il laterizio su misura di Terreal Italia per il nuovo Centro di Spelonga

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Il nuovo Centro polivalente di Spelonga, situato nei pressi di Arquata del Tronto in Abruzzo e progettato dall’architetto Gianluca Fontana dello studio romano LGSMA, nasce dalla volontà di riqualificare e rilanciare un territorio fortemente provato dal terremoto, coniugando le esigenze costruttive della contemporaneità con il rispetto per il paesaggio.

L’edificio si caratterizza per le grandi facciate triangolari e vetrate che costituiscono gli ingressi, incorniciando il territorio montano e creando una interessante continuità visiva tra esterno ed interno; le altre pareti di questa sorta di piramide triangolare sono poi rivestite con le formelle in terracotta PARAMETRIC TERRACOTTA di Terreal Italia, pensate appositamente per l’opera.

Si tratta di terracotta naturale che richiama i materiali locali, in cui predomina il marrone della terra dei monti della Laga e che danno alle falde della struttura una vibrazione di luci e ombre di particolare gradevolezza: una dimostrazione di quanto la capacità di lavorare su misura, di customizzare il prodotto sia un valore ancora oggi imprescindibile, specie se affiancata ai nuovi processi di automazione e ottimizzazione tipici dell’industria 4.0.

In particolare, il progetto PAt – PARAMETRIC Terracotta nasce dalla collaborazione con Poplab (Performance Oriented Prototyping Fabrication Laboratory), un laboratorio e centro di ricerca e sviluppo per l’architettura e il design con sede a Rovigo, che lavora a stretto contatto con le aziende manifatturiere del Nord-Est cercando di unire tradizione e innovazione, tecniche del passato con progettazione parametrica avanzata.

L’obiettivo in questo caso era quello di esplorare nuovi confini del laterizio per portarlo nella contemporaneità e intercettare così target differenti, giovani generazioni di progettisti cui dare visioni alternative di un materiale tradizionale, aderendo ai linguaggi architettonici attuali.

Con il progetto PAt si è deciso di mantenere intatta la parte che compete alla posa in opera del laterizio, immaginando il prodotto come rivestimento di ogni superficie dell’edificio, sia essa orizzontale o verticale; ci si è quindi concentrati su forma e dimensione, anche se il primo parametro di progetto è stato quello prestazionale e ci si è dunque posti l’obiettivo di interfacciarsi in maniera idonea alle esigenze di un mercato che misura il prodotto non solo sull’estetica ma anche sulle prestazioni di durata, eco-compatibilità, risparmio energetico, isolamento termico e acustico.

L’idea della luce che evidenzia la materia e la sua grana ha portato alla questione del corretto soleggiamento e ombreggiamento degli edifici, da cui è infine emerso il tema della piega e della resa tridimensionale del mattone per enfatizzare le prestazioni passive autombreggianti estive e di accumulo durante l’irraggiamento invernale.

Il risultato è stato dunque PARAMETRICterracotta, un nuovo concetto di involucro in laterizio dove forme dal design innovativo compongono tessiture geometriche per il rivestimento degli edifici contribuendo all’efficienza dell’involucro attraverso forma e dimensione delle pieghe.

Un sistema parametrico applicabile a tetto, parete o pavimentazione, sia negli spazi interni che esterni, in cui grazie alle varie configurazioni delle mattonelle i piani acquistano tridimensionalità e fanno vibrare la luce con l’idea di accogliere e creare sinergia con le linee contemporanee dell’architettura.

Il sistema si basa su due famiglie di mattonelle – PAt01 e PAt02- della dimensione di 30×30 centimetri con quattro differenti variazioni ognuna (tre tridimensionali e una bidimensionale); i pattern di piegatura aumentano progressivamente di frequenza e di altezza per comporre facciate che variano a seconda della luce; infine, il sistema di rivestimento è applicabile su involucri esistenti o nuovi, per incollaggio o su sistema ventilato.

Con questo progetto Terreal Italia ha dunque provato ad immaginare un rivestimento in laterizio contemporaneo che sia in grado di esaltare la materia viva nelle sue differenti sfumature date dall’uso di terre diverse, senza dimenticare esigenze funzionali e prestazionali. Dall’esito del progetto abruzzese, pare proprio che ci sia riuscita.