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Exenia illumina la Certosa di Calci

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Le meraviglie d’Italia sono così tante che quasi non le si può contare e ogni luogo defilato rispetto alle tradizionali vie del turismo può diventare luogo di scoperta, luogo da valorizzare.

È il caso della Certosa di Calci, complesso monumentale risalente al XIV secolo situato a pochi chilometri da Pisa che oggi ospita entro le sue mura il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.

In questo contesto di grande valore storico e artistico si colloca l’intervento di Exenia, brand fiorentino d’eccellenza nel settore del lighting professionale che ha creato un progetto illuminotecnico ad hoc per la Certosa presentato in occasione di un incontro formativo riservato ad architetti e designer della luce (in collaborazione con Ordine degli Architetti di Pisa e MEF) ma destinato in gran parte a diventare permanente.

L’obiettivo, ampiamente centrato, era quello di mostrare ad un pubblico di specialisti come un’adeguata progettazione della luce possa valorizzare opere del patrimonio artistico, culturale e architettonico, rispettandone i vincoli di tutela attraverso l’uso dei più sofisticati sistemi di controllo a tecnologia LED.

In particolare, il sistema evoluto LumenTalk ha permesso di introdurre nel progetto della Certosa di Calci il controllo della luce utilizzando linee elettriche esistenti, senza utilizzo di cavi di connessione aggiuntivi o alterazioni strutturali di qualunque tipo, rispettando in questo modo i vincoli architettonici preesistenti, come si richiede in Italia per monumenti di inestimabile valore.

Gli apparecchi illuminanti scelti, tecnologicamente all’avanguardia e dal design minimale e discreto, sono stati personalizzati per rispondere alle esigenze specifiche di ogni spazio interno ed esterno, modulando la luce per fare emergere aree specifiche o creare ambienti emozionali.

Variabili come temperatura del colore, quantità, intensità ed apertura del fascio di luce, sono state regolate con precisione e in modo dinamico per illuminare, introdurre atmosfere,  giochi di luci e di colore, arricchendo così l’esperienza e la percezione dell’opera d’arte.

Il progetto illuminotecnico è intervenuto su alcuni dei luoghi più significativi della Certosa di Calci: la Facciata e la Corte d’Onore, il Chiostro del Capitolo, la Cappella del Capitolo, il Chiostro Grande, la Cella del Certosino e la Farmacia.

Proiettori di diverso fascio luce posizionati nell’ampia Corte d’Onore che introduce al santuario diffondono l’illuminazione sulla splendida facciata principale in stile barocco e al tempo stesso mettono in evidenza sezioni particolari, come la scalinata a doppia rampa opera dell’architetto Nicola Stassi.

Il Chiostro del Capitolo, di impianto quadrangolare, costruito intorno al 1471 da Maestro Lorenzo Di Salvatore di Settignano, è circoscritto per tre lati da un colonnato in pietra arenaria sormontato da capitelli in stile composito: al suo interno, un affresco di recente restauro è valorizzato da apparecchi led lineari, con ottica morbida.

Al centro del chiostro la cisterna in marmo bianco di carrara, architravata e basata su tre scalini ottogonali, la cui illuminazione riporta tridimensionalità con un effetto scenografico di particolare teatralità tramite luci bianche ad ottiche diverse (concentrate, dissolventi, a lama oppure a spot) posizionate su quattro lati. 

Nella Cappella del capitolo l’intervento illuminotecnico dona uniformità alla luce e alla temperatura di colore, risolvendo contestualmente le problematiche di installazione in un ambiente vincolato, senza la possibilità di interventi di impiantistica supplementare: cinque proiettori collegati ad un solo punto luce hanno sostituito l’illuminazione preesistente, esaltando la bellezza degli affreschi e dando naturalezza ai chiaroscuri; un’applicazione free standing con sistema di ottiche indipendenti ha poi permesso di donare eccellente uniformità all’illuminazione dell’altare.

Il portico del Chiostro Grande, antico accesso agli ambienti dedicati alla vita eremitica, ha richiesto una luce binaria dinamica e morbida, attraverso apparecchi Lumenbeam con funzioni che permettono di selezionare la temperatura di colore preferita  e di modulare il bianco da più caldo a più freddo, consentendo di modificare l’atmosfera dello spazio a seconda dell’ora del giorno e del suo utilizzo ed enfatizzando ad esempio le colorazioni fredde sul travertino oppure quelle più calde sul mattone rosso.

La Fontana del Chiostro riceve luce da proiettori frontali e laterali e un leggero alone azzurro crea un’interessante effetto scenico con l’acqua, mentre per l’illuminazione della Cella del Certosino, composta da più sale, è stata utilizzata la piantana Accademia che si integra in modo discreto all’ambiente attraverso punti luce indipendenti in grado di illuminare le diverse zone con luce sobria e potente.

Sempre per l’illuminazione d’interni un binario elettrificato con proiettori illumina le bacheche espositive dell’ingresso alla farmacia; all’interno della Farmacia, infine, quindici proiettori a parete, non invasivi e collocati sopra gli antichi mobili in legno, illuminano ed esaltano il soffitto a volta affrescato, per poi riflettere verso il basso una luce morbida e rilassata.

Un progetto unitario e di ampio respiro, reso possibile dall’impiego delle elevate tecnologie che Exenia condivide con il gruppo canadese Lumenpulse di cui fa parte dal 2015, un network internazionale di imprese con laboratori di ricerca e sviluppo in grado di offrire sistemi di ottiche tra le più sofisticate e all’avanguardia, come in questo “luminoso” esempio.