HomeDesignSalone 2019, Matrix4Design incontra Philipp Selva e Francesco Lucchese

Salone 2019, Matrix4Design incontra Philipp Selva e Francesco Lucchese

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E’ senza dubbio rinnovamento la parola chiave da cui partire per raccontare la partecipazione di Selva all’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano, l’occasione colta dal marchio per presentare diverse novità, a partire dalla scelta di puntare sul grande design d’autore assoldando grandi nomi del progetto come Aldo Cibic e Francesco Lucchese, che volentieri si sono prestati a disegnare alcuni nuovi, iconici prodotti del brand. Milano è stata però anche la location perfetta per lanciare un nuovo brand di arredi transitional, JVM Design, e proporre il concept Selv(A)part per una nuova visione dell’abitare. Proprio durante la fiera abbiamo cercato di saperne di più e per farlo abbiamo posto alcune domande a Philipp Selva, Presidente e CEO dell’azienda, e a Francesco Lucchese, architetto e designer tra i protagonisti di questa settimana milanese.

PHILIPP SELVA

Quali sono le novità che segnano la partecipazione di Selva al Salone del Mobile di quest’anno?

“Comincio dicendo che per Selva il Salone del Mobile di Milano è un appuntamento internazionale impossibile da mancare, in quanto si tratta di una vetrina della massima importanza a livello mondiale. Quest’anno, in particolare, abbiamo voluto lanciare una serie di messaggi forti, a partire dalla nuova collaborazione con gli architetti Aldo Cibic e Francesco Lucchese, che hanno disegnato rispettivamente l’iconico tavolo Pont e l’elegante set di poltrone Lucrezia.

Abbiamo poi voluto presentare il Selv(A)part, un concept di appartamento che mira a riunire i prodotti Selva, eliminando la rigida divisione tra le collezioni e connettendo l’universo più classico al comparto più innovativo, così da mostrare in maniera complessiva tutto ciò che si può realizzare con i complementi firmati Selva e proporre la nostra filosofia dell’abitare.

Lanciamo inoltre un nuovo brand, JVM Design, che nasce dalla volontà di creare una linea di prodotti trasversali da combinare liberamente puntando sul metallo come materiale protagonista; il lancio del marchio, che comprende anche una linea di specchi, sarà veicolato tramite un sito web dedicato e naturalmente con la distribuzione nei negozi monomarca.”

E dal punto di vista commerciale, quali saranno le prossime tappe importanti?

“Sul fronte commerciale i nostri mercati strategici sono come sempre la Germania in testa, seguita dalla Russia, dove Selva è una presenza storica (ci siamo da 35 anni), e poi Stati Uniti e Medio Oriente. Abbiamo recentemente aperto un nuovo showroom a Dubai, dove abbiamo anche una società che funge da hub per la regione del Golfo. E’ prevista infine l’apertura di un flagship store proprio a Milano, che dovrebbe essere ultimato entro settembre 2019. Per noi è infatti fondamentale presidiare la città di Milano, che rappresenta ormai un punto di riferimento imprescindibile per la clientela internazionale e per il mondo del design in generale.”

FRANCESCO LUCCHESE

Come è nata la collaborazione tra lei e Selva? Che cosa dobbiamo aspettarci da questa sinergia?

“La collaborazione con Selva nasce da un viaggio fortunato in Germania e da un incontro a Colonia, che ci ha permesso di esporre la nostra idea di contract e al tempo stesso di conoscere la loro produzione. E’ nata così l’opportunità di raccontare con un prodotto la nostra visione del contract, legata in particolare alle hall di hotel e alle aree soggette a continui cambiamenti. Oggi, di frequente, è infatti difficile individuare una destinazione univoca per le hall di hotel, a differenza di ciò che è accaduto a lungo nelle grandi catene alberghiere con la tendenza a proporre un’immagine molto coordinata e, se vogliamo, rigida. Nell’epoca contemporanea s’impone invece un’idea di aree diversificate che, come nel caso della poltroncina, si prestano ad accogliere forme e misure diverse, flessibili. Per Selva abbiamo così sviluppato un concept generale che accomuna sia la poltrona presentata in fiera sia un’altra che abbiamo già in cantiere e che si caratterizzerà per la presenza del legno: ognuna di esse ha misure e dimensioni che, pur parlando un linguaggio simile, consentono la collocazione in aree con funzioni differenti e destinate ad un pubblico differente.”

Che cosa ha significato per lei lavorare con un marchio come Selva?

“Devo dire che, per il nostro lavoro sugli imbottiti, c’era bisogno di una collaborazione con un’azienda come Selva, così focalizzata sul mondo contract. Nei nostri progetti di architettura, infatti, spesso ci capita di voler coordinare alla struttura anche lo spazio d’interni e non è sempre facile. Un’azienda come Selva ci conforta da questo punto di vista, proprio per la sua straordinaria attenzione all’universo contract, e quindi spero che questa sia soltanto la prima tappa di un lungo e proficuo percorso insieme.”