Scavolini a Cersaie 2017, intervista esclusiva a Fabiana Scavolini
La più amata dagli italiani. E perché no, anche da tutti gli altri. Guarda lontano Fabiana Scavolini, che porta nel cognome una delle storie d’impresa più belle del nostro Paese, un modello aziendale che ha visto e continua a vedere nel radicamento territoriale (nel caso specifico, Pesaro) un punto di forza e una chiave di volta, per fare sempre meglio in termini di qualità, ricerca tecnologica, cura del dettaglio e attenzione al design. A Cersaie 2017 è stata proprio lei a raccontarci le novità di un brand che ha cambiato il nostro modo di concepire non solo la cucina, ma anche il bagno e la zona living, tra sfide, collaborazioni illustri e obiettivi (non solo di mercato) letteralmente “senza confini”.
Su quali novità Scavolini punta a Cersaie 2017?
“Quest’anno la novità più importante, anche se l’abbiamo già presentata al Salone, è il progetto di Diesel, Diesel Open Workshop. Avevamo già iniziato a lavorare con loro nel 2012 con la Diesel Social Kitchen, quest’anno però la grande novità riguarda il bagno e la cucina. È una sfida molto importante anche per Diesel. È un progetto che ci piace tanto e a ottobre saremo già sul mercato”.
Quali sono secondo lei le principali tendenze per il futuro dell’arredo bagno e anche dell’universo cucina? Riscontrate delle analogie tra questi due mondi?
“La tendenza è la stessa tra cucina e living. La cucina, infatti, è aperta sul living. Si parlano da tempo. Spesso si tratta di stessi materiali e stesse finiture. La cucina è sempre più aperta, convivale e sociale. Anche il bagno lo sta diventando. Il consumatore vuole bagno e cucina con stili simili. Diesel Open Workshop ha molti elementi che richiamano al bagno. Tutte e due parlano di acqua, materiali, resistenza ad acqua, calore e umidità”.
Quanto è importante per voi la personalizzazione del prodotto? Qual è il vostro rapporto con il cliente?
“La nostra produzione resta industriale ma molto ampia. La modularità indefinita per il bagno e la cucina permette a ogni persona di definire i propri ambienti nei minimi particolari. Con l’aiuto dei nostri rivenditori, da sempre in grado di venire incontro alle esigenze del consumatore finale”.
Progetti o obiettivi per il futuro?
“La sfida più importante è l’internazionalizzazione. Vogliamo crescere anche in Italia e siamo già internazionali nella distribuzione, ma restiamo assolutamente italiani di produzione. Un aspetto che ci ha fatto diventare i primi esportatori di cucine italiane nel mondo. Adesso abbiamo l’obiettivo di sviluppare nuovi mercati. Vogliamo diventare i più amati del mondo, non solo dagli italiani”.