Di recente è stato presentato un ambizioso progetto di trasformazione urbana per il centro storico di Latina, con l’obiettivo di rinnovare l’impianto urbanistico della città in vista del suo centenario nel 2032.
La proposta, elaborata da Alfonso Femia / Atelier(s) Alfonso Femia, in collaborazione con Emilio Ranieri Ingegnere e Studio Ingegneria Architettura Romagnoli, mira a una vera e propria metamorfosi che aggiornerà la città ai temi contemporanei dell’urban design, della mobilità dolce, dello spazio pubblico, del paesaggio e della storia idraulica del territorio pontino.
Il progetto intende superare il modello gerarchico degli spazi ereditato dalla sua fondazione nel 1932, trasformando Latina da una città “impermeabile e densa” in un ambiente più vivibile e accogliente.

Per inquadrare il progetto, è fondamentale comprendere il contesto urbano più ampio di Latina, una città cresciuta rapidamente e senza un controllo organico sulla sua espansione. Il centro storico, con i suoi poli di Piazza del Popolo e Piazza della Libertà e le architetture di regime, presenta attualmente una mobilità prevalentemente automobilistica, una scarsa qualità dello spazio pubblico e del verde, e una mancata valorizzazione del patrimonio ambientale, idraulico e architettonico.
La strategia progettuale del team pone la sostenibilità ambientale come condizione necessaria. Il ridisegno urbano si focalizza sul recupero della memoria storica delle linee d’acqua, sulla connessione fisica ed emotiva con gli ambienti urbani attraverso il ripensamento degli spazi pubblici e delle aree verdi. L’obiettivo primario è un impatto sociale, con la creazione di una Latina futura “fruibile, vivibile, una ‘casa’ collettiva” che valorizzi la propria memoria.
La camminabilità e la fruizione dolce dei percorsi, insieme alla riorganizzazione dello spazio urbano, mirano a riconnettere i cittadini con i luoghi, migliorando il comfort urbano attraverso piste ciclabili, percorsi pedonali, un trasporto pubblico efficiente, piazze alberate, aree verdi e spazi di socialità. Particolare attenzione sarà rivolta alla qualità ambientale, con suoli permeabili e corridoi verdi per mitigare le isole di calore.
Sono previste cinque azioni principali: liberare il centro storico da superfetazioni per creare spazi aperti e connessi; recuperare e valorizzare i grandi assi di orientamento; riaprire gli spazi dismessi; innestare nuovi elementi fruibili (abitazioni, sport, svago, cultura); creare nuovi spazi verdi.

Il percorso di rigenerazione andrà sviluppato lungo tappe di 7, 15, 30, 50 anni, con un primo traguardo fissato al 2032 per celebrare il centenario. Per questa prima fase, si prevede un miglioramento del comfort urbano attraverso la sostituzione della pavimentazione e la valorizzazione di edifici importanti: Palazzo M diventerà un hub culturale e di innovazione, il Mercato Coperto una piazza agricola, la Torre dell’Acquedotto un nuovo belvedere e il Palazzo delle Poste un centro della memoria urbana. Nei 15 anni successivi, si prevede il potenziamento di percorsi pedonali e ciclabili, la costruzione di parcheggi esterni per decongestionare il centro dal traffico e la realizzazione di un parco lineare “dei canali” – con spazi attrezzati per il tempo libero lungo i principali canali urbani – piazze d’acqua e “suoli viventi“, cioè superfici trasformate da minerali a vegetali, attraverso la pavimentazione drenante.
Il masterplan interverrà su luoghi e spazi vittime di vecchie mancanze, come Piazza San Benedetto, viale Don Morosini, l’ex Mercato Annonario, Palazzo Key, piazza Silvio D’amico e l’ex Autolinee di via Pio VI (oggi Piazza Peppino Impastato), reintegrandoli nel tessuto cittadino. Infine, Piazza del Popolo sarà riconfigurata come luogo di evocazione delle antiche paludi.
Il masterplan rappresenta quindi un’importante visione per il futuro di Latina, un percorso ambizioso per trasformare la città e consegnarla rinnovata ai suoi cittadini in occasione del suo centenario e oltre.