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Acqua, design e sfida climatica: il Parco di Sulbiate-Aicurzio come modello di resilienza integrata

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A Sulbiate-Aicurzio è stato recentemente inaugurato il nuovo Parco dell’Acqua, la più grande infrastruttura blu-verde del suo genere in Brianza. Il progetto è stato realizzato da BrianzAcque, LAND Italia, J+S S.p.A. e le amministrazioni dei due Comuni coinvolti.

L’architettura del paesaggio contemporaneo risponde alle urgenze climatiche non solo con soluzioni estetiche, ma con infrastrutture resilienti che fondono natura e ingegneria avanzata. Un esempio di questa fusione, che ridefinisce il concetto di opera pubblica nella Pianura Padana, è il Parco dell’Acqua di Sulbiate-Aicurzio, un progetto che ha messo al centro i quattro principi guida fondamentali: acqua, suolo, verde, uomo.

© LAND

Questa opera, che si qualifica come la più grande infrastruttura blu-verde del suo genere in Brianza, si estende su oltre 5 ettari ed è frutto di una collaborazione tra BrianzAcque, LAND Italia, J+S S.p.A. e le amministrazioni dei due Comuni coinvolti. Avviato nel 2022 e ispirato a un modello analogo già realizzato ad Arcore, l’intervento si colloca pienamente nel filone delle strategie di adattamento climatico, ponendo la gestione idrica al centro di un più ampio processo di rigenerazione urbana, come ha sottolineato Andreas Kipar, CEO di LAND.

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L’obiettivo primario era il potenziamento del sistema idraulico locale. Il progetto ha dunque previsto il miglioramento dei bacini di laminazione esistenti e l’introduzione di un nuovo invaso di completamento. Attraverso la risagomatura delle sezioni, il raggiungimento di profondità maggiori e l’implementazione di un sistema di svuotamento perfezionato, la capacità complessiva di accumulo delle acque meteoriche è stata significativamente aumentata, passando da 20.000 m³ a 36.100 m³. Questo sistema, interamente integrato nella Natura, svolge una funzione fondamentale di contenimento e prevenzione contro gli allagamenti della Strada Provinciale 177.

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L’innovativa gestione idrica è strettamente connessa alla riqualificazione del sistema naturale circostante, con l’intento di costruire una nuova immagine identitaria che sia in armonia con il contesto territoriale.

All’interno del Parco l’attenzione all’ecologia si manifesta nella realizzazione di un biolago di 1.100 m² affiancato da un’area di fitodepurazione di 275 m². Questi elementi sostengono il sistema di ricircolo e l’approvvigionamento idrico dal pozzo di prima falda nei periodi di siccità. La naturale depurazione della risorsa idrica è assistita da piante igrofile e ghiaie apposite. Inoltre, lo specchio d’acqua permanente garantisce la movimentazione e la ri-ossigenazione della risorsa anche nei mesi asciutti, animato da zampilli e cascatelle che svolgono anche una funzione ornamentale.

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Il Parco dell’Acqua però non è solamente un’infrastruttura avanzata, ma è stato concepito come un luogo di incontro e un presidio di educazione alla sostenibilità. La vegetazione scelta richiama il paesaggio agrario tradizionale brianzolo, mentre l’area è stata dotata di panchine, aree di sosta, giochi d’acqua per i bambini e percorsi ciclopedonali. Questi spazi polivalenti sono stati progettati per essere di facile accessibilità e fruibilità, integrandosi con percorsi storici preesistenti e mettendo al centro la comunità.

Il risultato finale è un parco urbano che valorizza la vocazione del luogo, offrendo occasioni di condivisione e rafforzando il legame dei cittadini con l’ambiente in cui vivono.