HomeArchitetturaDEMO Hotel, l’hub di sperimentazione che cambia l’hospitality

DEMO Hotel, l’hub di sperimentazione che cambia l’hospitality

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In un Paese come l’Italia, che sa di avere nel turismo la sua principale risorsa ma allo stesso tempo fatica a sfruttarne le potenzialità, il progetto DEMO Hotel rappresenta un’esperienza unica e pionieristica, realizzata non a caso in uno dei principali centri del turismo nazionale, la città di Rimini.

Partendo dal recupero di una pensione locale in disuso, il progetto di rinascita della struttura ha previsto il coinvolgimento di 90 aziende e quattordici studi di architettura chiamati a ripensare gli spazi di quello che è già diventato un hub di sperimentazione dell’hospitality.

Da un’idea di Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality, la nota società di consulenza alberghiera, la struttura ha aperto nell’estate 2021 come DEMO Design Emotion, un hotel di design che dà emozione e che nello stesso tempo vuole essere dimostrazione di una progettazione virtuosa e sostenibile, concentrazione di novità di settore.

Il concept, sviluppato in due annate consecutive nel 2018 e nel 2019, ha fatto sì che gli spazi dell’hotel fossero progettati ognuna da un differente architetto che ha dato voce alla sua personale idea di hospitality. Il brand e la visual identity, improntati al dinamismo e al colore, sono stati studiati dallo studio di comunicazione Santacroce DDC.

DEMO si compone dunque di nove suite, una lobby, un’area co‐working, una lavanderia e servizi al piano terra.

Gli esterni e le aree comuni identificate dall’incipit di una nota canzone italiana, “Cerco l’estate tutto l’anno”, sono progettati dallo studio CaberlonCaroppi che ha ideato un concept basato sul colore, con ogni piano caratterizzato da una differente tonalità. L’ispirazione è industrial “con un richiamo ai nuovi hub creativi e ai dinamici ambienti business e co‐working ma reinterpretati con una fortissima nota Pop e Déco”. Spiccano le soluzioni esterne con balaustre in vetro colorato e una sorprendente parete in carta da parati per outdoor che riprende un motivo a mattoni e dot fuori scala.

Il supporto per il landscape viene dallo studio di progettazione iProgettisti, specializzato nell’architettura del paesaggio, mentre Chiara Tabellini, founder di Ligh8Space, ha curato gli aspetti illuminotecnici degli esterni, oltre ad avere coordinato le scelte degli apparati luminosi.

Al piano terra, ecco il biglietto da visita di ogni ambiente pubblico: la restroom. Dal nome poetico Drama, è studiata da Laura Verdi che ha voluto dedicare l’ambiente alle eroine delle opere liriche italiane evocate ognuna da un differente motivo alle pareti rivestite in wallpaper. Ci si specchia in un magic mirror che rimanda immagini emozionali ed evocative e tutto è studiato per esaltare la femminilità, dai termoarredo di design ai lavabi freestanding.

Sempre al piano terra, adiacente ai bagni comuni, si apre la realtà studiata da Ovre.design, Spin the wheel: lavanderia per gli ospiti e spogliatoi ma anche un tripudio di ceramica in bianco e nero, sia a pavimento che a rivestimento, con motivi grafici ispirati a un elemento iconico del design italiano.

Arrivano poi le Suite: con uno o due bagni, hanno una zona living, attrezzata in alcuni casi con funzionalissime kitchenette, e una zona notte importante, anche con due camere da letto.

Al primo piano troviamo Circle Room, progettata da Silvia Ticchi e SMOOVE!!! firmato da FDA Fiorini D’Amico Architetti: uno spazio fluido senza barriere fisiche, con tendaggi al posto delle porte e ante scorrevoli; l’interior è studiato sulla forma del cerchio, vagamente retrò, lo stile è casual e accogliente e la stanza è organizzata su un elemento trasversale allo spazio, una parete che alterna le normali attrezzature di una moderna e confortevole camera d’hotel a una  completa dotazione per lo sport e il benessere psicofisico.

Sul secondo piano si aprono le suite progettate da Alessia Galimberti, Hub 48 e Fragment Hospitality.

Con il concept Una vita da (A)mare lo studio Galimberti realizza una suite caratterizzata da colori mediterranei, l’ottanio e il sabbia. L’interior è volutamente neutro, flessibile e versatile, pronto a essere vestito con accessori che andranno a identificare e personalizzare lo stile.

Colour Episodes di Hub48 inneggia al colore, con superfici fluide e volumi che vengono definiti da differenti tonalità, nei quali gli arredi si inseriscono per la loro forma e funzione.

Fragment Hospitality crea invece un’esperienza immersiva giocata sull’elemento fluido acqua: è una suite completamente accessibile ed è progettata con la consulenza di Roberto Vitali di Village for all. Il concept si chiama In a Light Wave e, oltre ad avere un bagno con doppio lavandino a differente altezza per garantire flessibilità di utilizzo a un’utenza ampliata ‐ anche ai più piccoli ‐, dispone di una area wellness che promette all’ospite un’experience allargata.

Al terzo piano si distinguono Just Like Home di Contract LabTropicana Club di Rizoma Architetture e Into the cloud di Barbara Vannucchi.

Contract Lab con Just like home ha voluto creare uno spazio multifunzione che rispondesse alle esigenze di relax ma anche di adattabilità. Living e zona cucina possono diventare postazioni di lavoro, separate visivamente da una libreria sospesa, come anche le camere da letto, materiche e poliedriche.

Tropicana Club di Rizoma Architetture punta su un’esplosione di forme che ammiccano ad atmosfere pop giocate su materiali industrial e tonalità accese. La zona living ha una kitchenette realizzata come un vero e proprio angolo bar, il letto è una citazione di un baldacchino e mixa elementi grafici con materiali metallici.

Into the cloud, disegnata dallo Studio Vannucchi, è un invito alla leggerezza e a prendersi cura di sé espresso con un format ripetibile.

Infine, la penthouse di DEMO, al quarto e ultimo piano, è Sea Suite, studiata dallo Studio Bizzarro con i colori del mare: si concretizza così un ambiente fatto di luce, esperienze tattili, profumi e colori rassicuranti, dotato di una grande terrazza che mette in comunicazione il dentro e il fuori, un living con kitchenette a scomparsa e una double room con annessa una zona doccia multisensoriale.

Soggiornare presso il DEMO Hotel diventa così un’esperienza completamente inedita, un viaggio nel futuro dell’hospitality attraverso la visione, diversa ma complementare, di quattordici studi di architettura, ognuno con il proprio stile.