Presto Lucca avrà un nuovo Centro delle Arti: in un edificio di circa 2.500 metri quadrati, che un tempo ospitava il Cinema Nazionale e il dopolavoro della Manifattura Tabacchi, entro la fine dell’anno verranno avviati i lavori, guidati da Too Studio di Reggio Emilia.
L’edificio, nel corso degli anni, ha cambiato più volte destinazione d’uso mantenendo le sue caratteristiche architettoniche e le sue rilevanze artistiche. L’obiettivo dei lavori dunque è quello sì di riqualificare lo spazio, preservando però le peculiarità che lo hanno distinto nel corso degli anni. Il progetto, infatti, si sviluppa intorno al concetto di “riconoscibilità”, e si focalizza non soltanto sulla ristrutturazione fisica dell’immobile, ma soprattutto sul recupero dell’identità e del significato storico che questo luogo riveste per la comunità lucchese.
Il progetto, scelto in una rosa di cinque, si è distinto per la meticolosa attenzione ai dettagli, per l’aumento della superficie calpestabile e per la predisposizione di ambienti accoglienti e stimolanti.
Una volta entrato dallo storico portone, il visitatore si troverà nell’area di accoglienza con biglietteria e bookshop, caratterizzata da una volta e da pareti decorate da affreschi d’epoca.
Le sale espositive, dislocate su vari livelli e ottimizzate attraverso l’inserimento di uno spettacolare soppalco, sono state progettate per garantire la massima flessibilità, adattandosi a diverse esigenze espositive. Le grandi finestre, che potranno essere oscurate secondo le necessità, permetteranno di modulare l’illuminazione naturale e creeranno un legame visivo con l’esterno, offrendo una connessione tra lo spazio espositivo e il contesto urbano.
All’interno della struttura, l’ultimo piano della “torre” che caratterizza l’edificio sarà riservato all’esposizione permanente dei pezzi più significativi della collezione d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, composta da capolavori legati alla storia cittadina. L’intera struttura sarà priva di barriere architettoniche, così da consentire ai visitatori di fruire degli spazi espositivi senza percorsi differenziati.