HomeArchitetturaIl nuovo Mama Shelter Nice tra arte e ospitalità

Il nuovo Mama Shelter Nice tra arte e ospitalità

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Nizza ha un nuovo luogo dedicato all’ospitalità: apre, infatti, il Mama Shelter Nice nel quartiere Riquier. Situato vicino al vecchio porto, l’hotel occupa tre edifici, tra cui uno dei primi del XX secolo, del quale è conservata la facciata originale.

© Francis Amiand

A rendere l’hotel un tutt’uno con l’ambiente che lo circonda ci ha pensato Benjamin El Doghaïli, architetto e responsabile dello studio di design Mama Shelter che, dopo aver esplorato il patrimonio artistico locale, ha dato vita alla struttura. Il Mama Shelter Nice dunque si presenta come luogo di cultura dato che El Doghaïli ha preso ispirazione da alcuni dei più grandi maestri che si sono stabiliti negli anni in città come Matisse, Braque e Picasso. A rendere loro omaggio ci penseranno affreschi dipinti a mano situati sulle pareti bianche della hall e illuminati da grandi specchi, insieme a gigantografie dell’artista Kate Mary.

© Francis Amiand

Il bianco delle pareti lo si ritrova anche nelle 102 camere colorate dalle tende ocra che ricordano le tipiche facciate degli edifici nizzardi del XIX secolo e dai tappeti che celebrano il pointillisme e disegnati dall’artista Laureline Galliot. Infine, le piastrelle rosa cipria del bagno formano una scacchiera infinita dal pavimento al soffitto, e le iconiche maschere dei cartoni animati Mama saranno appese alle lampade del comodino, come in tutti gli hotel del portfolio.

© Francis Amiand

In tutta la proprietà, El Doghaïli esprime il suo amore per le tonalità luminose e vibranti, sposando il giallo zafferano, l’ocra rossa, il blu oltremare e il verde oliva di Nizza, ispirandosi alle palette di colori dei pittori impressionisti. In collaborazione con artisti e artigiani di talento come Lola Mercier e Beniloys, bouquet di frutta, fiori e ortaggi mediterranei – come la lavanda, il girasole e il papavero di grano – decorano la punta delle colonne impreziosite da capitelli in gesso, ricordando lo stile di una natura morta di Van Gogh. Al centro del ristorante, un bancone in legno d’ulivo domina su un pavimento di piastrelle in terracotta, mentre sculture luminose sospese, ispirate alle luci che rischiarano le strade in festa, illuminano la sala.

© Francis Amiand

Tra i tre edifici si trovano anche aree verdi come un patio verdeggiante e un vicolo fiorito coperto da un tetto di vetro retrattile mentre il rooftop ospita una piscina a mosaico con ombrelloni per ripararsi dal sole, sedie a sdraio e bar.