HomeArchitetturaIl Pavaglione di Lugo, così una fotografia diventa architettura

Il Pavaglione di Lugo, così una fotografia diventa architettura

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Può una fotografia ispirare un progetto architettonico? La risposta è sì. Accade nel centro di Lugo (Ravenna), dove l’area centrale è dominata dal Pavaglione, un mercato risalente al Diciottesimo Secolo storicamente impiegato per il commercio della seta e situato lungo il sistema urbano della Via Emilia.

Un’immagine del Pavaglione scattata dal fotografo italiano Olivo Barbieri nel 1982 (inclusa nel volume iconico Viaggio in Italia curato da Luigi Ghirri) è stata l’ispirazione per gli studi stARTT e P’ARC che hanno progettato il recupero della piazza, caratterizzata da una grande corte porticata. 

Il progetto legge attentamente i segni presenti nel (micro) paesaggio della piazza e il tracciato che richiama il cardo della centuriazione romana divide lo spazio in due parti: uno più grande, aperto e flessibile, concepito per ospitare eventi e grandi manifestazioni culturali, e uno minore, intimo e alberato, dedicato alla vita di tutti i giorni. 

Inoltre, gli architetti hanno deciso di mantenere il selciato originale nella parte perimetrale con un manto continuo bituminoso in quella centrale; l’intervento consiste nell’applicazione di segni nuovi e misurati sulla piazza: lunghe bande di Corten marcano i tracciati storici, sedute curve di calcestruzzo bianco corrugano la pavimentazione e generano spazi di sosta, una costellazione di sedute monolitiche animano i margini della porzione più ampia della corte, i pali per l’illuminazione ospitano luci ad altezze e di dimensioni diverse. 

Infine, ogni elemento d’arredo è progettato per essere unico e creare così una relazione unica con il luogo e il suo immaginario.