HomeArchitetturaMilano Design Week 2019, “La Foresta dei Violini” firmata Piuarch

Milano Design Week 2019, “La Foresta dei Violini” firmata Piuarch

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Lo scorso 30 ottobre una piccola grande catastrofe ha colpito la Val di Fiemme (Trento) scuotendoci dal nostro torpore indifferente per farci piombare nel pieno del cambiamento climatico e delle sue allarmanti conseguenze: un’ondata di maltempo con raffiche di vento a 200 km orari ha infatti abbattuto oltre 12 milioni di alberi lungo l’intero arco alpino e tra questi anche la cosiddetta Foresta di Stradivari, celebre per i suoi “abeti rossi di risonanza” il cui legno viene da sempre utilizzato per realizzare le casse armoniche dei violini.

Una vicenda che potrebbe ripetersi e deve farci riflettere: per tale ragione, in occasione della Milano Design Week 2019, presso il Cortile d’Onore dell’Università Statale di Milano, studio Piuarch realizzerà La foresta dei violini, un’installazione sponsorizzata da CityLife e pensata per rappresentare in un segno proprio il valore dell’Abete Rosso di Risonanza della Val di Fiemme.

Su concept progettuale di Nemo Monti, Piuarch ha infatti definito una testimonianza della foresta perduta, dell’assenza: un omaggio ai territori, alle foreste, alla natura; alle culture che su quella natura hanno costruito dei mestieri; alla filiera del legno che nasce da quei territori; alle arti che hanno saputo fare di quei legni degli strumenti musicali e agli artisti che quegli strumenti suonano per restituire agli uomini emozioni in musica.

Realizzata in legno grezzo, impiegando alberi spezzati e sradicati dal vento, La foresta dei violini rappresenterà così un luogo di memorie attive, testimone della natura violata, dove l’architettura è appoggio e sostegno.

In concreto, due grandi tronchi di abete rosso emergeranno dal loggiato del Cortile d’Onore dell’Università Statale: le radici sospese sul vuoto si affacceranno a sbalzo dalla balaustra sulla corte, sorrette da un cavalletto architettonico realizzato in abete rosso lavorato.

Secondo gli architetti “l’opera celebra l’architettura primordiale degli alberi e della foresta, rispettandone le strutture e le forme di intersezione con il pianeta e i suoi abitanti. Rievoca la capacità della natura stessa di parlare all’umanità, invitando a osservarla con discrezione, prendersene cura e seguirne l’ordine consueto.”

Perché non esista più alcun progetto umano che non tenga conto della relazione con il mondo che lo ospita.