Una storica trattoria situata in Via del Pellegrino, vicino a Campo de’ Fiori, nel centro storico di Roma, è stata trasformata in Reserva Restaurante, un ristorante e cocktail bar che reinterpreta con sensibilità contemporanea le atmosfere sudamericane. Il progetto di interior design, curato da Diele Kerciku Architetture, aveva un obiettivo chiaro: creare un luogo inedito, scenografico e sofisticato, capace di evocare altrove lontani senza mai perdere il legame con il gusto e l’artigianalità italiani.
Il percorso esperienziale inizia all’ingresso, dominato dal cocktail bar, fulcro visivo ed emozionale dell’intervento. Qui, un fitto manto di vegetazione tropicale scende dal soffitto, creando un paesaggio sospeso che incornicia il bancone in labradorite verde. L’immaginario della foresta sudamericana dialoga con il dettaglio raffinato dell’artigianato italiano, celebrato dalle piume in ceramica realizzate a mano che decorano il bancone. Dietro, mensole in ottone e aperture in vetro acidato rivelano fondali verdi, creando un sofisticato gioco di trasparenze che diventa firma stilistica del locale.
Intorno al bar si sviluppano le due sale ristorante, concepite come spazi avvolgenti e immersivi. Gli ambienti sono caratterizzati da fondali vegetali, arredi in velluto, tavoli in Fenix nero bordati in noce nazionale e pareti rifinite in calce cruda. Il pavimento in parquet jatoba a piccole doghe, con la sua cromia calda e profonda, amplifica la sensazione di trovarsi in un luogo esotico e intimo.
La luce gioca un ruolo fondamentale nella costruzione delle atmosfere. I paralumi in lino, disegnati su misura e sospesi sopra i tavoli, combinano due sorgenti luminose—una diffusa e una puntuale—per garantire intimità visiva senza sacrificare l’illuminazione uniforme. Nel cocktail bar, piccole lampade a forma di frutti tropicali sparse tra le foglie introducono un’illuminazione dinamica, un gioco di chiaroscuri studiato per apparire spontaneo e naturale. Inoltre, pannelli in paglia di Vienna verniciata verde-grigio nei soffitti nascondono faretti e contribuiscono all’assorbimento acustico.
Funzionalmente, la cucina è stata spostata al piano terra, liberando le vetrine su strada per offrire agli ospiti uno spazio più aperto e luminoso. Scendendo, la cantina e i locali di servizio cambiano radicalmente linguaggio, avvolti da un grigio antracite che crea un ambiente raccolto, quasi teatrale. Da notare l’attenzione alla sostenibilità impiantistica: il ristorante dispone di un avanzato sistema di recupero dell’acqua, che raccoglie quella proveniente dai macchinari della cucina e dai refrigeratori e la reimmette negli impianti di condizionamento, garantendo risparmio energetico ed efficienza.
Come spiegato dagli architetti Vincenzo Diele ed Eljor Kerciku, il design è fatto di “atmosfere: non solo forme e materiali, ma un equilibrio di luci, suoni e percezioni“. Reserva Restaurante si configura così come un’esperienza sensoriale, dove il fascino di un altrove sudamericano dialoga con il cuore storico di Roma.


