HomeArchitetturaThe Barn: l’Apfelhotel svela la sua nuova "schatzkammer" esperienziale firmata NOA

The Barn: l’Apfelhotel svela la sua nuova “schatzkammer” esperienziale firmata NOA

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L’Apfelhotel Torglerhof di Saltusio in Alto Adige continua a ridefinire i confini dell’ospitalità e del commercio con l’inaugurazione di The Barn, il suo ultimo e innovativo spazio firmato dallo studio di architettura NOA. Concepito come una “schatzkammer” – un tesoro di prodotti locali ed esperienze autentiche – The Barn trasforma un antico fienile agricolo in un ambiente dinamico che fonde retail, gastronomia e convivialità.

Il progetto nasce dalla crescente esigenza degli ospiti dell’Apfelhotel di prolungare l’esperienza vissuta anche oltre il soggiorno, portando a casa i sapori e l’atmosfera del luogo. The Barn si inserisce perfettamente in questa visione, fungendo da concept store, workshop e sala degustazioni, e incarnando la continua evoluzione dell’identità dell’hotel a conduzione familiare. L’intervento, curato da NOA, rinnova la sinergia creativa con la struttura alberghiera, un rapporto in corso dal 2014.

Lo studio NOA ha così affrontato la sfida di recuperare un antico fienile, trasformandolo in uno spazio accessibile sia agli ospiti dell’hotel che ai visitatori esterni. Christian Rottensteiner di NOA racconta: “Abbiamo lavorato sulla tipologia classica del fienile in origine, l’edificio presentava uno zoccolo intonacato e basso, tipico delle costruzioni agricole. Siamo riusciti a mantenere la forza della costruzione e ad aprirla, stimolando la curiosità dei passanti“.

L’approccio progettuale di NOA si è basato su una chiara strategia spaziale e materica. In continuità con lo spirito bohémien dell’hotel, i progettisti hanno introdotto una variazione sottile ma decisa, virando verso cromie più calde e mediterranee. Questo contrasta con i verdi della struttura principale, creando un’atmosfera curata, accogliente e familiare, dove è possibile esplorare prodotti autentici in un ambiente armoniosamente connesso.

Per unificare lo spazio e prevenire la frammentazione, NOA ha scelto un unico materiale continuo per la pavimentazione: il terrazzo veneziano, che elimina i giunti visibili e crea una base omogenea e calma. Su questa base si appoggiano contrasti raffinati tra terracotta calda, dolomia, legno recuperato e arredi vintage. Ogni arredo è pensato su misura e racconta una storia. Per esempio, il progetto d’interni include lampade in vimini intrecciate a mano dalla Val d’Ultimo e quelle in argilla realizzate in un laboratorio di Caldaro, esaltando l’artigianalità.

Lo spazio di The Barn è sapientemente articolato in una sequenza fluida, che include una postazione per i fiori, una vetrina per i vini, un bancone per le degustazioni e un grande tavolo da lavoro. Ogni zona è progettata per favorire l’esplorazione e la narrazione dei prodotti. La presenza di una florista e di un sommelier che utilizzano lo spazio per workshop e attività, aggiunge un ulteriore livello di autenticità e interazione umana, arricchendo l’esperienza del visitatore.

Una delle principali sfide progettuali è stata la gestione della circolazione, poiché il piano terra funge anche da ingresso per le camere situate ai piani superiori. È stato necessario trovare un equilibrio tra apertura e privacy, garantendo un ambiente accogliente per i visitatori senza compromettere la riservatezza degli ospiti.

Il recupero adattivo dell’antico fienile The Barn si inserisce in un masterplan più ampio per l'”Haufenhof”, la tipologia originaria di maso attorno a cui si è sviluppato l’Apfelhotel. Questo intervento preserva l’identità storica del sito, dimostrando il potenziale architettonico nell’adattare spazi esistenti a nuove forme di ospitalità. Con una superficie di 220 m² e un volume di 682 m³, The Barn rappresenta un ulteriore capitolo nell’evoluzione dell’Apfelhotel, consolidando la sua reputazione come destinazione di eccellenza in Alto Adige.