Nel cuore del centro storico di Dolo, in provincia di Venezia, la sfida del recupero edilizio ha dato nuova vita a un’abitazione del Settecento, dimostrando come il dialogo tra l’eredità storica e il rigore contemporaneo possa generare armonie spaziali inedite. L’intervento, curato dall’architetto Antonio Cacurio, non si è limitato a una profonda ristrutturazione estetica e funzionale, ma ha ridefinito la destinazione d’uso della struttura, trasformando un’antica osteria in uno spazio a metà tra l’ampliamento di una residenza privata adiacente e, in parte, uno studio professionale di progettazione.

Il progetto architettonico e d’interni si distingue per un approccio marcatamente minimalista, in cui l’essenzialità e la funzionalità sono al centro delle scelte di design. L’abitazione, che si sviluppa su tre livelli fuori terra per un totale di 420 mq, è stata concepita attraverso l’uso consapevole di una palette di colori neutri e naturali e di pochi elementi misurati.
Al piano terra dell’abitazione si trova la zona giorno, che include cucina, sala da pranzo e soggiorno oltre a due bagni e allo studio di architettura. I piani superiori sono dedicati alla sfera privata, ospitando le camere da letto con guardaroba e bagni dedicati e una palestra privata.
Anche lo spazio esterno è stato oggetto di riqualificazione: una corte interna di 250 mq è stata trasformata in giardino, completo di zona pranzo e cucina open air.

Un tratto distintivo dell’abitazione è la capacità di integrare gli arredi su misura per valorizzare gli ambienti senza sovraccaricarli. Ne è un esempio emblematico la progettazione della cucina e del bagno, pensati per essere quasi invisibili e mimetizzarsi perfettamente con la muratura circostante.
Nonostante la sobrietà e l’essenzialità del nuovo spazio, l’intervento di Cacurio ha restaurato e conservato l’eredità storica dell’edificio per esprimerne l’autenticità. Elementi storici di spicco sono infatti mantenuti e messi in dialogo con il design contemporaneo: le travi a vista del soggiorno si confrontano con pezzi d’arredo attuali; la parete della sala da pranzo con mattoni faccia vista si accosta a sedie e tavoli dalle forme rigorosamente minimal. Persino la cantina mantiene il suo fascino storico, laddove il pavimento in tavelle antiche è affiancato da un’originale disposizione delle bottiglie di vino, incassate singolarmente nel muro.
Il fil-rouge dell’intero progetto è il pavimento continuo in Deco Nuvolato di Isoplam. Questo rivestimento si impone come una superficie contemporanea che riesce a fondere prestazione tecnica e valore decorativo, creando un ponte visivo tra il passato e il presente dell’edificio.

Realizzato in cemento, quarzo e pigmenti altamente resistenti ai raggi UV e alla luce, il Deco Nuvolato ha permesso di creare superfici orizzontali interne ed esterne caratterizzate da un piacevole look sfumato e da elevate performance meccaniche.
Il Deco Nuvolato si inserisce con discrezione tra il legno vissuto delle travi a soffitto e i mattoni faccia a vista, fungendo da “fondale neutro equilibrato e versatile”. Esso si manifesta come un materiale dalla presenza solo apparentemente silente, ma in realtà fortemente identitaria, capace di mettere in risalto l’architettura preesistente e di arricchire la vita quotidiana degli spazi grazie alla sua innata resistenza.


