Nel vivace quartiere di Conca d’Oro, zona popolare di Roma a nord del fiume Aniene, affluente del Tevere, emerge un progetto residenziale che riscrive la narrazione dello spazio domestico con sensibilità e profondo rispetto per la preesistenza: la VDS House. Realizzata da 02A studio, questa abitazione di 130 mq, completata nel 2024, si configura come una sapiente “variazione sul tema di uno spartito degli anni ’60”.
L’edificio che ospita la VDS House è infatti una palazzina degli anni ’60, caratterizzata da una facciata in cortina e pilastri in cemento a testa cruciforme che sorreggono un ampio attico al piano terra. Il progetto ha qui dato vita a un appartamento misurato, dove gli interventi, seppur profondi, appaiono come un risultato naturale del rapporto con l’oggetto architettonico, ricercando qualità e accoglienza nel rispetto dell’identità preesistente.
Il layout planimetrico, già ben conformato, ha richiesto modifiche minime, limitate principalmente alla riorganizzazione della zona notte e dei bagni. Il corridoio, elemento chiave nella distribuzione degli spazi, è stato sapientemente suddiviso in due segmenti: uno più aperto verso gli ambienti pubblici della casa e uno più riservato per i flussi domestici privati. Questa distinzione è enfatizzata dall’uso estensivo di boiserie in carta “carda”, elementi decorativi e architettonici all’ingresso, e da una rigorosa definizione nella zona notte.
Una delle caratteristiche più distintive del progetto è la dorsale connettiva assiale, un elemento distributivo intrinseco all’impianto originale, che viene interrotta da un segmento ortogonale. Qui, due varchi diamantati incorniciano vetrate gemelle di colore rosso “lacca cinese”, creando una connessione visiva tra le diverse “esposizioni” del corpo di fabbrica.
La pavimentazione originale in marmettoni è stata mantenuta e valorizzata, così come il battiscopa in bardiglio, definendo la palette cromatica della zona giorno. I toni del ceruleo e del grigio polvere costituiscono la base neutra dell’involucro, permettendo agli elementi d’arredo e di decoro di spiccare. L’invenzione compositiva si estende alla facciata, dove una lettura spezzata suggerisce una soluzione ornamentale a maglia intessuta a soffitto per conferire una spazialità irregolare e dispersiva.
Il fondo della sala, dietro a un suggestivo sipario in tessuto, rivela un fondale rivestito con pannelli acustici che accoglie un impianto di riproduzione musicale ad alta fedeltà, testimoniando una passione dei proprietari.
Anche i bagni sono stati oggetto di particolare attenzione. Il bagno degli ospiti, preceduto da una lavanderia ben organizzata, offre uno spazio accogliente e romantico. Il pavimento a griglia con sfumature autunnali e i rivestimenti in ceramica, accostati al marmo naturale delle rubinetterie, evocano le geometrie degli anni ’60. Il secondo bagno si distingue per un rigore geometrico e cromatico, con toni forti e contrasti accentuati, creando un’atmosfera quasi clinica che trova il suo valore nell’estrema chiarezza funzionale.
La VDS House rappresenta così un connubio riuscito tra rispetto per l’identità dell’edificio e un’innovazione progettuale profonda, culminando in un’abitazione che è al contempo accogliente, sofisticata e funzionale.