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La magia di Michele De Lucchi per le nuove copertine di Harry Potter

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Si chiama Harry Potter l’ultima magia di Michele De Lucchi, architetto e designer icona che è stato chiamato da Salani, storico editore italiano della saga, a ridisegnare copertina e veste grafica dei sette volumi dedicati al maghetto con la cicatrice, pubblicati tra il 1997 e il 2007.

Un progetto realizzato da De Lucchi e dal suo studio AMDL Circle in collaborazione con l’artista digitale Andreas Rocha, con l’obiettivo di sviluppare un concept nuovo, capace di reinterpretare l’immaginario stregonesco proponendo scenari epici contemporanei.

Del resto, la visione progettuale di AMDL Circle s’ispira alla filosofia delle Earth Stations, tipologie architettoniche visionarie e legate a questioni attuali che diventano protagoniste delle copertine insieme ai personaggi: edifici onirici, le cui forme evocano la complessità dell’esperienza umana e si sposano a paesaggi sorprendenti colti nella variazione della luce del giorno.

Complice anche il font tipografico graziato che muta impercettibilmente via via che si procede nella saga, frutto del lavoro dei designer svizzeri Elias Hanzer e Fabian Harb, le copertine riflettono inoltre l’evoluzione del giovane Harry Potter nei sette libri e dei personaggi in una sorta di crescendo musicale.

Racconta Michele De Lucchi:

Tutta la nostra immaginazione è un processo di trasformazione, un divenire che si nutre di altre visioni consone e non per forza coerenti. La fantasia alimenta la fantasia, le visioni alimentano le visioni. Nel progetto delle copertine di Harry Potter abbiamo inserito elementi iconici della nostra ricerca architettonica per amplificare l’immaginazione del lettore e l’iconografia di Harry Potter attraverso scenari mai visti finora, ponendo il genere fantasy in dialogo con l’architettura contemporanea. Le ambientazioni che ne derivano vogliono creare un ponte tra l’immaginario collettivo su Harry Potter e l’immaginario di ciascuno di noi.

E aggiunge: “Quando lasci correre la mente, non cerchi subito un filo conduttore. La fantasia e la creatività rendono sempre più ricca e gratificante l’esistenza e l’architettura può contribuire ad alimentarle. È stato bello animare i nostri edifici con le storie fantastiche di J.K. Rowling perché dall’intreccio sono nati nuovi paesaggi immaginari. Tutti abbiamo paesaggi immaginari nella mente e nel cuore, scaturiscono dall’incontro tra il mondo esterno e il mondo interno dove si mescolano ricordi, emozioni, sentimenti. Ogni volta che aggiungiamo un’immagine e un racconto alla memoria, questi paesaggi immaginari cambiano perché cambia la possibilità di assemblare i pezzi, così anche la fantasia si alimenta e cresce.

La nuova edizione è disponibile dal 21 gennaio. Pronti all’incantesimo?