Lineadacqua, il progetto brevettato di Giorgio Rava per antoniolupi, trascende la logica dell’arredo convenzionale per segnare un profondo ritorno alla forza primordiale della natura. L’obiettivo è ridefinire l’area lavabo in un’esperienza sensoriale, ponendo l’acqua al centro di una visione radicale.
Il sistema si basa su un taglio netto e architettonico nella parete. Questo segno essenziale nasconde la canna del rubinetto, rendendo il miscelatore invisibile. La parete stessa si trasforma così in una fonte, da cui l’acqua sgorga con potenza e purezza, rompendo la staticità delle composizioni tradizionali.
Il progetto riflette la ricerca di antoniolupi sulla centralità dell’acqua, dove l’uomo può governarne il flusso, ma è solo attraverso la sottrazione dell’artificio che se ne può esprimere pienamente la forza. In Lineadacqua, la tecnologia si fa invisibile per esaltare l’autenticità della materia e lasciare spazio all’esperienza sensoriale pura.
Dettagli scultorei rafforzano il legame con l’origine: un sasso di marmo emerge dal lavabo fungendo da manopola progressiva per la regolazione dell’acqua. Questo elemento unisce estetica e funzionalità, richiamando la connessione primordiale tra uomo e natura.
La luce gioca anch’essa un ruolo da protagonista, sempre presente nella parte superiore per delineare i contorni e creare un’atmosfera unica. È possibile integrare l’illuminazione anche nella parte inferiore quando il lavabo è privo di mobile.
Declinato in numerose configurazioni, Lineadacqua offre soluzioni versatili, adattandosi a contesti diversi come solo lavabo, con mobile sospeso con cassetti, o nella versione da terra. Le ante dei mobili presentano una nuova e irregolare plissettatura di grande impatto visivo.
Con Lineadacqua, antoniolupi e Giorgio Rava non solo riscrivono le regole della quotidianità, ma ridefiniscono la gerarchia dello spazio, trasformando il bagno in un’esperienza unica, essenziale e senza tempo.


