Dopo una fase di stallo – il concorso internazionale fu indetto nel 2007 – sono ripresi speditamente i lavori per la realizzazione del nuovo Polo Congressuale di Riva del Garda, un progetto firmato dallo studio di architettura milanese Piuarch con l’architetto Andrea Palaia che dovrebbe arrivare a completamento nel 2026.
Sulle sponde del lago e a pochi passi dal centro storico, l’intervento contribuirà a valorizzare il territorio creando una congiuntura tra paesaggio e impianto urbano, accogliendo i flussi provenienti dal centro storico poco distante e offrendo un nuovo hub culturale e di business aperto a residenti e turisti.

Il progetto prevede la realizzazione di un complesso architettonico che si snoda in maniera fluida, delineando i contorni di una nuova piazza pubblica. All’interno dell’edificio sono integrate due principali funzioni: il rinnovato Centro Congressi, che include una sala da 1200 posti e una seconda sala polivalente connesse da uno scenografico foyer su due livelli, e il nuovo Teatro Civico con una capienza di 600 posti.
Il progetto interpreta il luogo urbano in relazione agli elementi naturali, del verde e del lago. La ripresa della trama delle connessioni viarie, dei coni visivi e dei volumi preesistenti, vuole costituire un insieme omogeneo di suggestione visiva e di svariate prospettive.

La volumetria dell’edificio gioca con pieni e vuoti, alternando trasparenze e superfici materiche e mettendo in relazione gli elementi urbani e quelli naturali. Si sviluppa sulla base di una sequenza di elementi fortemente riconoscibili, a partire dal corpo del teatro che si pone in relazione con i grandi volumi della rocca medievale e della chiesa centrale.
L’intero edificio si sviluppa attraverso piani inclinati che richiamano le linee delle montagne circostanti, culminando in un volume panoramico sospeso verso il lago, concepito come un vero e proprio cannocchiale, punto di osservazione privilegiato dal dentro al fuori nel foyer del Centro Congressi.

La nuova piazza, che si genera e si modella seguendo le linee sinuose dell’architettura, ne diventa il cuore pulsante: un propulsore di connessioni, che offre l’opportunità di ripensare in maniera innovativa il rapporto con il centro storico e la sua relazione con il lago. Allo stesso modo i giardini accompagnano verso il lago offrendo un’oasi di verde e relax in dialogo con la natura.
La scelta dei materiali sottolinea ancora una volta il legame che si desidera creare con il territorio: la pietra naturale locale, prevista per il rivestimento di tutti i volumi, si accosta alla leggerezza del vetro, dando vita a un contrasto tra solidità e trasparenza che riflette il carattere unico del paesaggio.

Il nuovo Polo Congressuale si configura così come un’opera strategica per il territorio, un punto di incontro tra cultura, natura e innovazione, pronto a ridefinire il panorama urbano e offrire alla città un nuovo spazio di relazione e condivisione.