Rigenerare, sperimentare, dialogare. Parole che delineano concetti ampi ma anche verbi coniugati all’imperativo sono quelli che da 20 anni guidano l’attività dello studio di architettura Alvisi Kirimoto, fondato a Roma dai progettisti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, in equilibrio tra Italia e Giappone.
Dopo esperienze di lavoro vissute al fianco di alcuni dei più grandi architetti dell’epoca contemporanea, da Renzo Piano a Massimiliano Fuksas, nei primi anni Duemila Alvisi e Kirimoto decidono di unire le forze per proporre una propria visione dell’architettura, fondata sul dialogo con la natura, sulla riqualificazione urbana e territoriale, sull’attenzione ai temi sociali e all’uso sensibile della tecnologia.
Ispirati dalla tradizione mediterranea, che condivide con la cultura giapponese molti più elementi di quanto si è soliti immaginare, gli spazi sartoriali di Alvisi Kirimoto sono plasmati attraverso la luce e si aprono alla contaminazione creativa, adattandosi di volta in volta alle esigenze del contesto, sia esso industriale, residenziale, culturale o artistico.
I progetti realizzati in questi anni, in Italia e non solo, sono numerosi e sfaccettati per dimensione e destinazione. Dalla Piazza Faber dedicata a De André a Tempio Pausania in Sardegna al nuovo padiglione per il Campus LUISS di Roma, dall’Accademia della Musica di Camerino voluta dall’Andrea Bocelli Foundation al complesso di affordable housing a Barletta fino alla Cantina Pordenuovo realizzata per Bulgari nel cuore della Val D’Orcia, il metodo non cambia: fare architettura significa studiare e progettare gli spazi per restituire qualità ai luoghi con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un patrimonio ambientale e umano più ricco e coeso.
Questa è la sfida che da 20 anni tiene viva la fiamma dello studio e che oggi trova un momento di ulteriore rilancio attraverso la pubblicazione di Alvisi Kirimoto. Storia, Natura, Lavoro, un compendio di progetti edito da The Plan e pensato per trasformare la celebrazione del ventennale dello studio in un’occasione per fare il punto della situazione e guardare al futuro. Quale futuro? Lo abbiamo chiesto direttamente ai protagonisti di questa avventura progettuale, Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, incontrandoli in un piovoso pomeriggio milanese nelle sale della Triennale. Le loro risposte sono nella nostra video intervista disponibile qui e sul nostro canale Youtube.
Foto di copertina: Junko Kirimoto e Massimo Alvisi © Ilaria Magliocchetti Lombi