HomeArchitetturaAurum, il condominio sostenibile a progettazione partecipata

Aurum, il condominio sostenibile a progettazione partecipata

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Nel piccolo centro di Ora, situato nella provincia di Bolzano in Alto Adige, prende vita Aurum, un interessante progetto condominiale articolato su 4 livelli fuori terra ed è composto da 14 unità abitative, nato da un processo di progettazione partecipata tra committenti e progettisti dello Studio Solarraum che ha puntato, tra le altre cose, sulla flessibilità degli spazi interni tramite un sistema costruttivo a secco, che consentirà eventualmente in futuro di cambiare facilmente la disposizione interna.

Dall’esterno l’edificio si compone come un volume dinamico dalle altezze differenti con un sistema di terrazze allestite come giardini verdi, mentre il sistema di logge aggettanti coperte è il segno caratteristico dell’edificio, perché offre agli inquilini la possibilità di godere di uno spazio aperto vivibile durante tutto l’anno.

L’intonaco di diverse tonalità e texture evidenzia la forma e crea un gioco cromatico che sottolinea il dinamismo delle forme; le aperture in facciata, studiate per ottimizzare gli apporti solari, sono irregolari perché rispecchiano la diversa suddivisione degli spazi interni: ogni appartamento, infatti, è diverso dall’altro, perché rispecchia le esigenze di chi lo vivrà.

Inoltre, grazie alla modifica del Piano di Attuazione di area, è stato possibile ridurre i vani scala da tre a due, cosa che ha consentito di contenere drasticamente i costi di costruzione, ma soprattutto quelli di esercizio e di manutenzione per i futuri inquilini.

Grande attenzione è stata poi posta nella scelta dei materiali: si è preferito utilizzare materiali ecologici quali canapa, fibra di legno e cellulosa, accompagnati da serramenti in legno: in particolar modo, il cappotto esterno in facciata è stato realizzato con 20cm di fibra di canapa, prodotto naturale riciclabile per altri usi dopo lo smaltimento.

Aurum è del resto tra i primi interventi in tutta Europa in cui la fibra di canapa è stata impiegata per una superficie così ampia: essa offre infatti un’ottima protezione invernale ed estiva a bassissimo impatto ambientale e garantisce elevatissime performance dal punto di vista acustico.

Non a caso, il progetto nasce con una precisa finalità, quella di rendere gli edifici completamente indipendenti dalle fonti energetiche convenzionali: caldo e freddo sono ricavati tramite un sistema di sonde geotermiche, con una totale eliminazione di carbon footprint, mentre l’energia del sole è trasformata dai pannelli solari in elettricità, così che il bilancio energetico dell’edificio è uguale a zero.

Non solo: l’obiettivo di confort a 360° è stato messo al centro di un progetto esecutivo che ha determinato e garantito un ambiente interno ottimale dal punto di vista termico, acustico e luminoso e, grazie all’adozione di un impianto di ventilazione meccanica studiato sulle esigenze specifiche, l’edificio è in grado di garantire un’aria interna salubre e priva di pollini.

L’edificio ha dunque un fabbisogno energetico per riscaldamento pari a 14 kWh/m2 anno coperto interamente tramite fonti rinnovabili: due pompe di calore, collegate con sonde geotermiche consentono di sfruttare il calore contenuto nel terreno durante la stagione invernale; sempre attraverso le sonde geotermiche il soft cooling genera poi un elevatissimo comfort indoor anche in estate e infine, tramite il recuperatore di calore, l’aria in uscita dall’edificio riscalda l’aria pulita per la ventilazione dei locali.

In più, il sistema fotovoltaico installato in copertura copre interamente il consumo per riscaldamento, raffrescamento, acqua calda sanitaria, servizi condominiali (ascensori, illuminazione etc.), nonché parte dei consumi elettrici di ogni singola utenza.

Il progetto Aurum ha visto protagonisti numerosi operatori locali coordinati a livello progettuale da Solarraum, lo studio di architettura e ingegneria che ha curato anche la direzione dei lavori, coinvolgendo sul fronte impiantistico Roner (impianti sanitari e meccanici) e Ruedl (impianti di ventilazione), aziende del territorio che hanno collaborato strettamente con i progettisti per la realizzazione degli obiettivi tecnici e delle esigenze poste dai committenti.

“In Aurum design, sostenibilità ed innovazione hanno trovato una perfetta sinergia. Il design dell’edificio è stato frutto di una stretta collaborazione con i futuri inquilini: ognuno ha potuto scegliere come realizzare il proprio spazio, col risultato che ogni appartamento è cucito su misura sulle singole esigenze – conclude Barbara Wörndle, architetto di Solarraum che ha firmato il progetto Aurum – Tecnologie, soluzioni impiantistiche, strumenti e materiali utilizzati sono stati scelti per ridurre l’impatto ecologico dell’edificio e garantire all’interno un ambiente salubre. Questo rende Aurum un vero e proprio ‘amico dell’ambiente’.”

Il riconoscimento di qualità sostenibile è certificato dal sigillo “CasaClima ‘A’ & Nature” e premiato dal concorso internazionale Premio Ambiente Euregio 2016 come progetto di promozione della tutela ambientale, della sostenibilità e dell’innovazione nel settore edilizio.