La questione delle caserme dismesse lungo tutta la penisola italiana e del loro possibile reimpiego ha occupato più volte le prime pagine dei giornali, senza tuttavia essere mai completamente risolta.
In questo senso, un esempio virtuoso potrebbe essere quello della Caserma Lamarmora di Torino, un complesso militare risalente all’Ottocento che nel 2018 sarà interessato dall’intervento dello studio di architettura Carlo Ratti Associati per essere ripensato come polo multifunzione ispirato ai concetti di co-living, co-making e co-working, ospitando uffici e laboratori creativi così come aree residenziali per studenti e abitanti del luogo.
Il progetto si estende su un’area complessiva di 20 000 metri quadri, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, e interviene su una struttura composta da un edificio principale porticato e da altri sei blocchi più piccoli, tutti accomunati dalla medesima impostazione a forma di arco.
L’obiettivo è quello di creare una serie di spazi flessibili, il cui utilizzo non sia fisso ma piuttosto modellato sulle esigenze dei fruitori, in grado di modificarsi all’occorrenza in un costante processo di rinnovamento e ottimizzazione, secondo un approccio tipicamente open source; per fare ciò, si è scelto di enfatizzare la composizione modulare del complesso, formato da oltre 150 unità.
È inoltre prevista la riqualificazione della vasta area compresa tra gli edifici, il che permetterà la realizzazione di un’ampia piazza pubblica, accessibile tramite una rampa di scale e perfetta per ospitare spettacoli ed eventi.
In questo modo, l’ex Caserma Lamarmora è destinata a diventare per Torino un importante landmark urbano, un nuovo spazio pubblico iconico e di grande impatto, tale da fungere da modello per altre esperienze dello stesso tipo.