HomeArchitetturaEcological Living Module: gli architetti di Yale rispondono alla sfida abitativa

Ecological Living Module: gli architetti di Yale rispondono alla sfida abitativa

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Cresce la popolazione mondiale, aumenta la richiesta di soluzioni abitative. Un rapporto causa-effetto che rappresenta una delle maggiori sfide che attendono l’umanità nei prossimi anni, specialmente se si considera che il settore dell’edilizia residenziale consuma circa il 40% delle risorse totali del pianeta e produce oltre un terzo delle emissioni di gas serra nel loro complesso.

In tale contesto, progettisti e ingegneri sono chiamati a dare risposte: come si fa a costruire case più numerose e soprattutto più sostenibili? 

Un’idea interessante viene dalla scuola di architettura dell’Università di Yale che, in collaborazione con le Nazioni Unite, ha progettato la casa ecosostenibile Ecological Living Module, al momento allestita davanti al Palazzo dell’ONU a New York.

Si tratta di una struttura che può ospitare fino a 4 persone pur essendo grande appena 22 metri quadri; ha il tetto in vetro e le pareti in legno, mentre sul muro esterno permette ai suoi inquilini di coltivare ortaggi e erbe da cucina. 

Realizzata con moduli indipendenti, la casa è interamente alimentata con fonti rinnovabili e comprende un generatore di energia solare che usa meno dell’1 per cento di materiali semiconduttori tossici, ma anche un sistema di raccolta dell’acqua, uno strumento di purificazione dell’aria che sfrutta le piante e una serie di componenti flessibili e adattabili per vivere e lavorare.

Infine la dimora è pensata per adattarsi di volta in volta alle condizioni ambientali e climatiche del luogo che la ospita: dopo New York, un altro modello sarà costruito in Kenya.

Sarà questa una possibile soluzione all’emergenza abitativa che affligge il pianeta?