HomeArchitetturaEmanuele Svetti progetta l’Osteria Moderna di Arezzo

Emanuele Svetti progetta l’Osteria Moderna di Arezzo

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Inaugurata lo scorso 8 aprile 2021, Osteria Moderna è il nuovo locale firmato da Studio Svetti Architetture all’uscita del casello di Arezzo, un luogo che interpreta in chiave contemporanea il sapore di una ritualità antica.

Questa location si propone concettualmente come una moderna osteria destinata a chi viaggia, dove è protagonista il colore amaranto, una tonalità cromatica cara alla città, e la ripartizione degli spazi richiama l’osteria tradizionale; il l locale è dotato di 90 coperti distribuiti su una metratura di 350 metri quadrati e all’esterno è presente uno spazio dehors con arredi che richiamano l’interno.

Come accadeva in passato, anche all’Osteria Moderna si viene accolti nell’area “mescita”, che oggi come allora funge da filtro tra chi desidera fermarsi per una breve pausa e chi invece è in cerca di un luogo dove potersi accomodare.

La zona caffetteria è il primo filtro, dotato di angoli snack per il consumatore “mordi e fuggi”; attraverso un sistema di setti metallici, realizzato su disegno dello studio, si accede quindi all’area ristorante, dove si può consumare un pasto in un’atmosfera elegante e rarefatta, caratterizzata dal colore uniforme dell’ambiente su cui si integrano elementi metallici ed inserti in cemento.

Realizzato come fosse una superficie continua, il pavimento è in resina epossidica, con inserti realizzati in graniglia decorata e ad effetto terrazzo alla veneziana, che creano un mix materico-cromatico anticonvenzionale.

Al centro della area ristorante un tappeto realizzato con cementine su disegno in tre tonalità di grigio crea un’inaspettata variante cromatica, ma anche un punto di attrazione all’interno dell’ambiente, grazie al contrasto deciso scelto dallo Studio.

I tavoli in metallo dalle linee rigorosamente minimal accolgono un piano in cemento grigio levigato, a ricordo e rielaborazione dei vecchi arredi delle trattorie; il loro dimensionamento e la variante di posizionamento consentono un utilizzo poliedrico dell’ambiente, che a seconda delle evenienze può divenire una moderna sala banqueting, con tavoli conviviali, ed essere al contempo in linea con tutte le normative post-pandemiche che obblighino distanziamenti tra tavoli.

Completano il locale le quinte in cotto realizzate su disegno, la teatrale bottigliera in lamiera brunita, sfondo alla sala ristorante, e il bancone rivestito in vetro cannettato e argentato, incastonato su un telaio di metallo calamina.

Le sedute imbottite che si distendono lungo una parete dell’area ristorante sono realizzate da un artigiano tappezziere su disegno dello Studio, mentre lungo le aree snack prevalgono, con le loro linee decise, gli sgabelli ArchiStool.

L’illuminazione è soft e il colore sotto questo punto di vista ha avuto una duplice funzione: quella di creare un ambiente più armonioso e, allo stesso tempo, di modulare la luce nelle varie fasi del giorno per dar spazio ad una penombra estremamente rilassante.

Al contrario, la zona caffetteria risulta molto illuminata: la luce entra naturalmente dalle finestre che si aprono lungo i lati dell’edificio, mentre, a sera, viene sostituita da fasci di luce artificiale per un’illuminazione per nulla aggressiva ma soffusa e “riservata”.

Del resto, il gioco di luci e ombre è parte del fascino evocativo del locale, in una sorta di rielaborazione della toscanità, visibile anche nell’offerta gastronomica che propone un menù tradizionale toscano ben amalgamato a proposte gastronomiche di altre cucine.