HomeArchitetturaGoldene Rose, noa* riprogetta l’hotel dove dormì la regina Vittoria

Goldene Rose, noa* riprogetta l’hotel dove dormì la regina Vittoria

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Nel triangolo geografico tra Stoccarda, Monaco e Norimberga, lungo la Strada Romantica, si trova la cittadina medievale di Dinkelsbühl, uno dei centri meglio conservati della Germania dove oggi, di fronte alla cattedrale di St. Georg, l’hotel a cinque stelle Goldene Rose accoglie oggi i suoi ospiti.

L’edificio originario, Goldene Rose, risale al XV secolo e annovera fra i suoi ospiti illustri la regina Vittoria. Quando anche le quattro proprietà che si susseguono sul retro della casa sono state messe in vendita, l’attuale proprietario dell’hotel le ha acquistate per riunire tutti gli edifici sotto un unico tetto, prestando particolare attenzione alla conservazione della struttura storica. Per la riprogettazione degli spazi, il proprietario si è rivolto a noa*.

I cinque edifici hanno visto susseguirsi nel corso dei secoli una grande varietà di funzioni e la sfida più grande per gli architetti e gli interior designer è stata sviluppare un concetto spaziale unificato, senza però offuscare le ricche tracce della storia.

Il Goldene Rose, casa di testa dell’ensemble, dalla facciata a graticcio color senape, si affaccia sulla piazza cittadina e accoglie sia gli ospiti dell’hotel che visitatori giornalieri. Varcata la porta d’entrata, la prima stazione che si incontra è il bar Vicky, dal nome dalla regina ospite: il bancone rivestito in granito nero e specchi antichi e il confortevole salotto accanto al caminetto invitano l’avventore ad indugiare per un po’ nelle confortevoli poltrone. In questa zona i designer hanno scelto di lavorare con un intonaco grezzo dalla finitura antica, con un pavimento in rovere calcinato bianco intervallato da assi più scure parallele a quelle che scorrono sul soffitto, e con la messa in scena di vecchie insegne delle corporazioni, che conferiscono al tutto un’identità unica. Superato il bar e la scala principale originale, la lobby e la spaziosa reception riprendono i dislivelli esistenti e l’andamento delle pareti, creando spazi di seduta più appartati e tranquilli.

Attraversando il secondo edificio, riservato agli spazi di circolazione e a vari locali di servizio, si entra nella casa numero tre, che ospitava al primo piano l’ex sala da ballo del 1870. Al piano terra, gli ospiti dell’hotel possono fare colazione e cenare nel ristorante “Kantine Rosine”. L’ambiente è arricchito da una carta da parati che decora sia le pareti che il soffitto e da tende leggermente trasparenti per aree separate e più tranquille. Il cortile interno offre una vista sulla cattedrale, sui piani superiori dell’hotel e sulla piscina all’aperto situata all’ultimo piano.

La quarta casa, un ex edificio residenziale utilizzato in passato come casinò, ospita una parte delle 43 camere dell’hotel e si allaccia all’ultimo edificio, ex locanda e birreria, che ospita appartamenti progettati esternamente, anch’essi parte del Goldene Rose.

Anche se le stanze del Goldene Rose sono suddivise in tre categorie, si rifanno tutte alla stessa estetica e allo stesso design concept. Ognuna di esse è dotata di un divano sospeso, di un arazzo sopra il letto ispirato al passato medievale della città e di un bagno aperto che pare dissolversi nella stanza grazie a superfici a specchio simili a mosaici. Uniche nel loro genere sono le junior suite collocate nel primo edificio: occupano infatti due piani, il superiore dei quali è una mansarda con capriate a vista dove si trova la zona notte. Qui l’arazzo riveste anche il pavimento, creando un’accogliente alcova per il letto.

Un vero e proprio fiore all’occhiello della casa è l’ex sala da ballo e poi cinema degli anni ’50, le cui finestre murate sono state riaperte nel corso del progetto e il cui spazio è stato trasformato in una sala multifunzionale per eventi. noa* ha anche reintrodotto il motivo originale del rivestimento delle vecchie poltrone stampando un nuovo tessuto con lo stesso pattern.

Al centro della sala a due piani, che può essere affittata anche per eventi esterni, fluttua un box sospeso, la “Kino Suite“, accessibile tramite passerella e dotato di un’ampia finestra rivolta verso lo schermo cinematografico per visioni private. La sala stessa può essere oscurata con enormi tende che si estendono sulla doppia altezza. Delle lampade a sfera originali aggiungono una luce d’atmosfera e un tocco di nostalgia.

L’area benessere si trova all’ultimo piano e si estende lungo tutto il tetto. L’accesso alla “Attic Spa” avviene attraverso un’area dedicata a massaggi e trattamenti con adiacente terrazza, mentre la piscina a sfioro esterna, lunga dieci metri, offre una vista unica sulla cattedrale ed è coperta per essere invisibile dall’alto.

L’area wellness è completata da un’ampia zona relax disposta su due piani, un fruit bar e un’area saune separata. Una scala interna conduce alla parte più alta del sottotetto, dove le travi in legno a vista, l’atmosfera intima e la possibilità di stendersi su reti sospese sulla doppia altezza garantiscono in definitiva un’esperienza di relax senza precedenti.