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Hercule, come un iceberg sulla terra

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Si chiama Hercule l’originale monolite abitativo monofamiliare in cemento progettato dallo studio di architettura lussemburghese 2001 e situato a Mondorf-les-bains nel Sud del Lussemburgo.

Denominato a partire dall’eroe locale “Hercule” Gruen, noto per la sua forza, il volume emerge dal terreno come la punta di un iceberg: la conformazione digradante del lotto, una porzione residuale compresa tra una vecchia fattoria e una villa di campagna, ha guidato il progetto, permeato da un forte senso del territorio.

Il contesto naturale ha aiutato a determinare il layout dei tre livelli della casa così come si articolano lungo la pendenza: l’interrato riunisce tutte le funzioni tecniche, compreso il garage; l’ingresso, il guardaroba, la lavanderia, l’area fitness & spa, la cantina vinicola e la cucina, come la sala da pranzo e il soggiorno sono articolati in un singolo spazio di 14 x 6 m e si aprono completamente sul lato sudoccidentale attraverso un patio.

Queste dimensioni si ripetono ai due piani superiori, che ospitano le camere da letto e i bagni: progettati secondo un’estetica essenziale, essi sono inclusi in un volume compatto che costituisce la sola parte visibile dell’edificio dal livello della strada e, in questo modo, gli architetti hanno ottenuto il massimo della privacy minimizzando l’impatto visivo della costruzione sul territorio

Le facciate si definiscono secondo differenti approcci: a sud, un muro cieco cementato a vista serve da trave per i due piani superiori, al fine di evitare la presenza di una colonna in soggiorno, mentre il lato nord presenta aperture sul giardino, incorniciando i diversi elementi del paesaggio attraverso finestre che arredano; le facciate a est e a ovest, orientate verso la strada e il giardino, sono interpretate come muri perimetrali con vetro solare protettivo; riflettendo sia il contesto suburbano sia quello paesaggistico, la casa si fonde quindi con il luogo che la ospita.

Il radicalismo del progetto è espresso ulteriormente dalla mancanza di finiture: solo i principali elementi strutturali risultano visibili e sono esaltati dall’uso di casseforme e sabbiature; l’austerità che ne risulta, insolita per gli standard abitativi contemporanei, sottolinea l’essenza dell’intervento, mentre il minimalismo degli interni sottolinea la relazione con il contesto.

Di conseguenza, il design facilita l’appropriazione e l’applicazione di un’architettura senza tempo da parte dei suoi fruitori nelle loro vite quotidiane, come conclude Philippe Nathan, fondatore di 2001: 

Il progetto si configura come un manufatto multisfaccettato, un ibrido architettonico che ha a che fare con la complessità del contesto e definisce spazi vitali per una giovane famiglia del Ventunesimo secolo.