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Il progetto del nuovo Campus urbano di Città Studi firmato da Ottavio Di Blasi

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Presto Città Studi avrà un nuovo Campus umanistico che ospiterà i corsi del Dipartimento di Beni culturali dell’Università Statale, che attualmente si svolgono  presso la sede di via Notto che verrà poi dismessa, ma anche i corsi di area economica, politica e sociale. Nel nuovo campus troveranno spazio anche il Centro Apice – Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale – e la nuova sede del Museo Antropologico (MUSA e LABANOF).

© Ottavio Di Blasi – ODB & Partners

A firmare il progetto architettonico e di restauro è lo studio Ottavio Di Blasi – ODB & Partners, redatto in ATI con Milan Ingegneria SpA e Tekser s.r.l, selezionata con bando di gara indetto dalla Statale nel 2021, e con la collaborazione della Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Ateneo.

Il nuovo Campus di Città Studi sarà composto in tutto da dieci edifici che saranno collegati tra loro con un sistema di passerelle pedonali coperte che li metterà in comunicazione rendendoli fruibili indipendentemente dalle condizioni atmosferiche esterne, superando così il limite storico dei complessi edilizi a padiglioni.

© Ottavio Di Blasi – ODB & Partners

Non mancheranno poi le aree verdi che verranno valorizzate ed incrementate passando dagli attuali 3.116 mq a 5.846 mq, un aumento che si otterrà riducendo al minimo i parcheggi riservati all’interno dell’area a favore anche della fruibilità pedonale del campus.

Quando i lavori saranno finiti, il  nuovo campus occuperà una superficie totale di circa 25mila mq offrendo 2.617 posti nelle aule didattiche, 228 posti nei laboratori didattici e una sala Auditorium da 250 posti.

“Il nostro progetto trasformerà il vecchio complesso a padiglioni di Città Studi in un moderno Campus Urbano capace di fare avanzare la Statale di Milano nel ranking internazionale delle Facoltà Umanistiche”, ha concluso l’architetto Ottavio Di Blasi. “Il restauro degli edifici antichi si affiancherà alla creazione di nuove architetture contemporanee. Ciò è coerente con l’ideale umanistico che punta a far convivere il rispetto del passato con la capacità di proiettarsi in avanti verso il nuovo; l’antico con il moderno”.

© Ottavio Di Blasi – ODB & Partners