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L’accordo tra FederlegnoArredo e Cerved per monitorare il rischio di credito

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In Italia il sistema casa è finalmente tornato in buona salute, anzi di più: sta crescendo a ritmo costante.

Sono le conclusioni che emergono dalle previsioni al 2018 e al 2019 di Cerved, primario operatore italiano nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa: si evidenzia infatti un aumento di fatturato del 3,1% per quest’anno e del 3% per il prossimo, in linea con la media italiana che si attende a +3,2%, ma nettamente al di sopra del settore moda che non andrebbe oltre il +1,6%. 

Il comparto produttivo in evoluzione si concentra per oltre il 50% tra Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, con un ulteriore 30% equamente diviso tra Marche, Toscana, Emilia Romagna e Puglia.

Tuttavia, per non perdere terreno, sono necessari degli interventi di tutela, anche attraverso strumenti di monitoraggio del rischio di credito: le aziende della distribuzione, infatti, sono diminuite dal 2016 ad oggi di oltre 650 unità, attestandosi a poco più di 17.000 nel 2018, e appena il 38,3% di esse appartiene alle classi di solvibilità che vanno dalla massima/elevata (il 4,5%, concentrate soprattutto in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) alla media (25,5%) secondo il Cerved Group Score, l’indice elaborato da Cerved che classifica le imprese in base alla loro capacità di onorare gli impegni commerciali; il restante 60% si colloca invece nelle classi che vanno dalla moderata alla non affidabile (il 9,2%).

In questo contesto si inserisce l’accordo che FederlegnoArredo ha siglato con Cerved: l’intesa nasce da un’intensa fase propedeutica di analisi comune che ha portato alla creazione di una soluzione, volta a tracciare i comportamenti di pagamento della filiera, attraverso cui gli associati FederlegnoArredo avranno accesso non solo ai dati finanziari ed economici delle quasi 6 milioni di aziende italiane che rientrano nel database Cerved, ma anche a indicazioni più specifiche e dettagliate relative ai comportamenti di business e agli indici di affidabilità e solidità dei loro clienti, partner e fornitori, ottenute mettendo a fattore comune le loro informazioni creditizie e incrociando questi contenuti con le analisi storiche e predittive di Cerved. Si potrà così avere una mappa chiara e aggiornata del settore e ridurre al minimo il rischio di insolvenza, con tutto ciò che esso comporta. 

Per l’operatore dell’arredo conoscere i propri partner e il loro stato di salute è sicuramente uno degli aspetti più importanti da tenere sotto controllo. Da qui la scelta di appoggiaci a un partner prestigioso come Cerved per la fornitura di servizi ad hoc alle imprese associate che, grazie a questo accordo, avranno la possibilità di mappare a costi assolutamente competitivi il mercato della distribuzione che conta oltre17.000 società. Un’iniziativa che oltre ad andare incontro alle esigenze di un mercato in costante e veloce cambiamento conferma il ruolo della Federazione come soggetto in grado di tutelare e fare crescere le imprese”, ha dichiarato il Presidente FederlegnoArredo Emanuele Orsini a margine della firma dell’accordo.

La corretta gestione del proprio portafoglio crediti è un fattore di fondamentale importanza per assicurare all’impresa una crescita solida e sostenibile – commenta Roberto Mancini, Chief Commercial Officer di Cerved. – Per questo forniamo ai nostri clienti i servizi e le piattaforme più avanzate sul mercato per valutare l’affidabilità commerciale di clienti, fornitori e partner, contribuendo a migliorare lo stato di salute di una parte importante dell’economia reale del Paese. L’accordo con FederlegnoArredo va proprio in questa direzione”.

Conclude il presidente Assarredo, Claudio Feltrin: “Nell’ambito delle strategie da adottare per affrontare il mercato interno ed esterno nei prossimi anni, è fondamentale capire qual è il punto di incontro tra domanda e offerta. Non possiamo più ragionare come entità distinte ma dobbiamo essere presenti ovunque con un linguaggio comune: iniziative aziendali, distribuzione, canali social, showroom, strumenti di comunicazione devono dialogare tra loro ed essere sempre più integrati e organizzati. Disporre di adeguati strumenti sull’affidabilità dei canali distributivi consentirà quindi di dare vita a un percorso integrato che permetterà alle nostre aziende di incrementare le quote sul mercato interno e di crescere all’estero”.