Che cosa chiedono i nuovi acquirenti al mercato immobiliare? In primis, un interior design che soddisfi il benessere psico-fisico di chi abita gli spazi, sempre più ottimizzati a discapito della metratura, e soluzioni su misura, personalizzabili, con servizi innovativi, che vanno dal personal architect, alla conciergerie fino al servizio di live cooking con chef a disposizione per una cena nella nuova casa.
È l’evoluzione delle abitudini, e dunque anche delle case, evidenziata dal Centro Studi di Abitare Co., che ha analizzato i dati delle case history di Milano Contract District in occasione della settimana milanese del design, e che va di pari passo con un mercato, quello delle nuove residenze di fascia alta e media, che ha visto nelle grandi città come Milano una crescita di oltre il 50% dell’offerta di abitazioni con questi nuovi standard.
Per quanto riguarda la fascia medio-alta, infatti, la ricerca rivela come, oltre all’interesse orientato su servizi tailor made e innovativi, ormai sia sempre più richiesto un approccio “no problem”, sempre assistito, fatto di location ad accesso esclusivo e di attenzioni particolari, che forniscano all’acquirente comfort e soluzioni all inclusive.
“In particolare nelle grandi città i ritmi frenetici fanno sì che sia sempre più crescente il bisogno di trovare facilmente e in modo rapido una soluzione alle proprie necessità – commenta Giuseppe Crupi, Amministratore Unico di Abitare Co. – Ciò può riguardare anche il lasciarsi guidare nella scelta del proprio immobile: sono, infatti, in crescita le richieste degli utenti che desiderano un percorso di assistenza per personalizzare il proprio sogno in modo unico ed esclusivo, ma soprattutto che chiedono, al momento dell’acquisto, una soluzione e dei servizi ‘chiavi di casa’ in mano. Ovvero proposte immobiliari con progetti di arredi fissi al cm già inclusi nella proposta, con una promessa di personalizzazione esclusiva ed inedita.”
Dall’indagine emerge un ribaltamento del processo di acquisto degli immobili di fascia alta, che vede ormai l’interior design protagonista della fase iniziale e sempre più decisivo per la finalizzazione della proposta.
Se fino a qualche anno fa le scelte di chi acquistava casa si basavano in primis sulla planimetria e sui mq, adesso vige un approccio all’abitare che non tralascia alcun dettaglio e che antepone, nelle priorità, la sfruttabilità degli spazi, piccoli e funzionali, a vantaggio delle aree comuni sempre più grandi e, soprattutto, una crescente attenzione all’estetica e funzionalità del prodotto.
La trasformazione delle case italiane vede così una rivoluzione degli spazi, che vanno dal ruolo dominante della zona living che integra cucina, ingressi e corridoi, alla camera da letto drasticamente ridotta rispetto al passato e utilizzata solo in funzione del riposo; passando per i bagni intesi come “private wellness”, che aumentano nella quantità e raddoppiano persino negli appartamenti più piccoli, con la tendenza del bagno “en suite”, accessibile e ricavato direttamente dalla camera da letto master, fino ai corridoi che fungono da armadi e sono concepiti come nuovi “spogliatoi”. Il tutto dominato dalla componente emozionale, come dimostra anche il rilievo assunto dalla Customer Experience.
In questo contesto entrano in gioco le competenze di Milano Contract District:
“Grazie alla collaborazione con i migliori brand di interior e home design, Milano Contract District consente di poter personalizzare a proprio gusto e misura ogni dettaglio di casa, presso l’innovativo concept showroom di 1.700 mq. Oltre all’indiscussa qualità dei prodotti di home design in portafoglio, siamo l’unica start-up di interior design in grado di erogare una serie di esclusivi servizi di post vendita in grado di far vivere una inedita ‘customer experience’, mantenendo la ‘promessa del sogno della propria casa’ dal compromesso fino al rogito” – ha dichiarato Lorenzo Pascucci, General Manager di Milano Contract District