HomeArchitetturaLa casa degli architetti di Modourbano e Archivio Personale a Milano

La casa degli architetti di Modourbano e Archivio Personale a Milano

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Costruire la propria casa non è facile e quando a farlo sono due architetti il coinvolgimento personale diventa difficilmente eliminabile.

Così, a tavolino, si è deciso che a scegliere il layout fosse Luca Romagnoli, fondatore di Modourbano, e l’interior facesse invece capo a Silvia Allori dello studio Archivio Personale. In questo modo i due architetti sono riusciti a separare i ruoli e a trattarsi rispettivamente come clienti.

La casa degli architetti

Una casa piccola, di soli 70 mq, nella quale l’esigenza era quella di farci stare due camere. Per questo motivo le scelte fatte sono state più che altro funzionali, a partire dai mobili che, dalla libreria al tavolo fino alla cucina, sono stati realizzati interamente su misura.

Gli arredi scelti, invece, sono tutti appartenenti alla storia del design: lampade Tizio di Richard Sapper, Taraxacum di Castiglioni, Tizio Caio Sempronio di Archizoom, vasi in ceramica di Sottsass, sgabelli di Martino Gamper e vari accessori di Seletti wears TOILETPAPER.

L’appartamento è stato radicalmente cambiato, allargando il più possibile la zona giorno, caratterizzata dalla presenza di una parete interamente attrezzata a libreria che ingloba, attraverso una nicchia che crea profondità, il passaggio verso la zona notte. Nel disimpegno spicca il colore blu che dissimula le porte mentre la cucina è schermata da una porta tessile con chiusura calamitata e scorrevole su tutti i lati per permettere di suddividere facilmente l’ambiente senza sacrificarne la continuità. I colori della zona living sono nuance di beige e rosa pastello, ritmati dalla presenza del blu che richiama il disimpegno e del nero che appare nei dettagli.

La scelta dei materiali è stata fatta per rendere caldo l’ambiente. Ecco quindi il legno multistrato okoumè fenolico con il suo colore rosaceo e il pavimento in gres colorato in massa effetto Ceppo di Grè Greige, pietra molto comune nell’esterno dei palazzi milanesi, a cui si aggiunge il legno con venatura color oro per le camere.

La camera, invece, si caratterizza per lo specchio che avvolge le pareti della cabina armadio, compresa la sua porta di accesso, dando più respiro e profondità alla stanza.

I soffitti sono arricchiti da cornici in gesso e i rosoni sono diversi per ogni stanza e realizzati da maestranze milanesi.

A caratterizzare la casa vi sono poi continui giochi di pieni e vuoti. In sala, a fianco alla cucina, per esempio, è stata ricavata una nicchia trattata con legno Okumè, per contenere la TV e un cassetto a scomparsa. Nelle camere sono stati aggiunti dei volumi a muro che permettessero di raddrizzate le pareti e allo stesso tempo creare degli appoggi. In bagno, infine, la creazione di una parete divisoria è bastata a creare lo spazio utile per una doccia e una nicchia contenente il lavabo.