Pochi giorni fa il Ministero della Cultura italiano ha presentato il Piano per la nuova arena del Colosseo, un progetto che comporta la realizzazione di una piattaforma flessibile da collocarsi nello spazio centrale dell’anfiteatro al di sopra degli ambienti ipogei sotterranei che attualmente restano scoperti.
Si tratta di un intervento complesso che mira a integrare una struttura presente in parte già in epoca antica, configurata come una piattaforma formata da tavole di legno funzionale ad ospitare complicati meccanismi che rendevano possibili le diverse messe in scena durante gli spettacoli imperiali.
Il progetto attuale, sui cui si lavora dal 2015 e per il quale sono stati stanziati 18,5 milioni di euro, è stato presentato dalla società Milan Ingegneria e propone un piano fruibile per l’intera superficie, apribile in diverse configurazioni, gestibili da remoto e monitorate congiuntamente ai dati ambientali al fine di ottimizzare i cicli di apertura e chiusura in funzione della corretta conservazione delle strutture ipogee.
Fondamentale è stata la selezione dei materiali impiegati, leggeri e performanti così da garantire massima resistenza e tutelare/proteggere al tempo stesso le preesistenze archeologiche; la sezione portante, integrata, multifunzionale e altamente tecnologica, avrà funzioni strutturali e impiantistiche, sarà realizzata in acciaio inox e conserverà al proprio interno la predisposizione per l’installazione di dissuasori posti a protezione delle superfici apribili, l’illuminazione degli ambienti ipogei, l’impianto di abbattimento dei biodeteriogeni e l’impianto di raccolta e recupero delle acque meteoriche per l’alimentazione dei bagni pubblici.
Il piano di calpestio sarà realizzato con lamine, ruotabili e traslabili, pannelli leggeri e resistenti in materiale composito composto da fibra di carbonio e “termanto”; tutte le strutture saranno inoltre rivestite con legno di Accoya, un procedimento di modificazione del profilo ligneo che garantisce elevate prestazioni e richiede una manutenzione pressoché nulla, diventando resistente ad ogni aggressione batterica, xilofaga e al deterioramento derivante dagli agenti ambientali.
Le sezioni integrate, complanari all’estradosso del nuovo piano dell’arena, riproporranno in maniera idealizzata le strutture archeologiche sottostanti e nelle diverse configurazioni, realizzate mediante l’apertura e la movimentazione delle lame, il nuovo piano svelerà gradualmente le strutture ipogee ai visitatori illustrandone l’articolazione e il ritmo.
Tutte le strutture saranno infine completamente smontabili per eventuali manutenzioni ed isolate rispetto alle strutture preesistenti assicurando così la completa reversibilità ed il perfetto ripristino delle condizioni preesistenti.
Qualsiasi eventuale alterazione del microclima sarà poi monitorata e gestita di conseguenza attraverso un sistema di intelligenza artificiale; ove necessario, si potrà garantire il ricambio completo dell’intero volume d’aria posto al disotto del nuovo piano in soli 30 minuti mediante l’attivazione di unità di ventilazione meccanica.
Il progetto per l’arena del Colosseo risponde in questo modo a una duplice esigenza: da un lato la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche presenti negli ipogei, dall’altro la rifunzionalizzazione dello spazio e la ricostruzione dell’immagine originaria del monumento e della sua complessa e straordinaria macchina scenica.