HomeArchitetturaMelzi D’Eril 34, lo spazio di lavoro "trasversale" firmato Asti Architetti

Melzi D’Eril 34, lo spazio di lavoro “trasversale” firmato Asti Architetti

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Asti Architetti ha di recente progettato un nuovo complesso per uffici in zona Parco Sempione a Milano, partendo dal concetto di “campus” e puntando sulla trasversalità degli spazi lavorativi: nell’edificio di Melzi D’Eril 34, infatti, le parti coperte, le parti scoperte, quelle a terrazzo, quelle comuni e private sono tutte interconnesse, allo scopo di lavorare ovunque, se necessario.

Il progetto

L’edificio preesistente tra Via Melzi D’Eril e Via Londonio è stato ristrutturato modificandone l’altezza, per ottenere un edificio a uso uffici composto da sette piani fuori terra con una corte interna interconnessa ad alti corpi bassi a perimetro.

Per mitigare l’aumento della verticalità, l’edificio riprende nella parte iniziale l’altezza e l’inclinazione della copertura dell’edificio adiacente, e cresce prevedendo una serie di terrazze fino a raggiungere l’altezza massima verso lo spazio pubblico, mantenendo comunque le altezze medie degli edifici presenti nel contesto.

L’architetto Paolo Asti spiega:

“La difficoltà del progetto è stata quella di far convivere gli edifici esistenti, espressioni delle nostre radici, con la modernità e il futuro, nella convinzione che il connubio di questi due estremi ci permetta di vivere al meglio la contemporaneità. Quindi un’architettura in grado di esprimere le proprie radici, mantenendo nella facciata l’attacco a terra, che sorregge tuttavia sulle sue spalle una sorta di “astronave” in vetro e acciaio appoggiata sull’edificio. La complessa convivenza di questi due linguaggi secondo noi è pienamente nello spirito della milanesità, sempre in grado di far convivere il passato con il presente.”

Il progetto ha previsto il risanamento conservativo dei primi due piani e l’ampliamento ai piani 3 4 e 5.  Dal piano terzo il corpo viene arretrato sul lato di via Campo Lodigiano; i piani quinto e sesto vengono poi ulteriormente arretrati creando un sistema di terrazze per distanziarsi dall’edificio limitrofo dal quale vengono ripresi gli allineamenti della gronda e del colmo. Sulla copertura, sono posizionati dei gruppi di pannelli fotovoltaici.

Gli shed industriali che caratterizzavano uno dei lati della piazza interna sono stati enfatizzati semplificandone il tratto: erano parte di una officina e per mantenerli sono stati resi trasparenti e collegati visivamente con la corte interna piantumata. Continua Asti: “Spero che attorno alla corte centrale si sviluppi un senso di comunità. È un anello circolare che dà l’idea della piazza europea.

Il disegno delle facciate segue un linguaggio di pulizia formale, semplificazione, leggerezza. I fronti sono caratterizzati da una nuova facciata in doppio vetro camera strutturale da terra a soffitto che accentua la trasparenza dell’involucro e permette piena connessione visiva tra ambienti lavorativi e ambiente esterno. Al disegno dei moduli vetrati si sovrappone un livello compositivo delineato da imbotti, delle “lesene” orizzontali e verticali atte a frammentare le dimensioni dell’edificio.

La parte bassa, che riprendere gli allineamenti degli edifici limitrofi, è caratterizzata dall’utilizzo della pietra ceppo di Gré, per evocare i materiali tipici milanesi.

La parte alta è invece contraddistinta dagli imbotti verticali in alluminio anodizzato brunito, differenza utile a identificare le parti in sopraelevazione e a frammentare le dimensioni dell’edificio.

L’intervento ha infine previsto impianti progettati per ottenere il massimo prestazionale in materia energetica e anche per assicurare corretti livelli di comfort e di utilizzo per l’intero immobile, che oggi ha ottenuto quattro certificazioni: Leed Platinum, Breeam Very Good, WellSilver e WiredScore.