L’annuncio del CIO è arrivato pochi giorni fa: sarà l’Italia, con le sue città Milano e Cortina, ad ospitare le Olimpiadi Invernali del 2026, a vent’anni di distanza dai Giochi di Torino 2006.
Una grande vittoria per il nostro Paese ottenuta grazie alla presentazione di un dossier ampio e articolato in grado di soddisfare i requisiti richiesti dal Comitato Olimpico Internazionale: nel complesso, il piano prevede la presenza di tre villaggi olimpici e l’impiego di 12 diverse sedi, 7 delle quali già esistenti, 2 temporanee, 2 già esistenti ma destinate a ristrutturazioni complete e una di nuova costruzione.
La nuova attesissima costruzione sarà il PalaItalia situato nel quartiere di Santa Giulia a Milano, alla periferia sud-est della città: si tratterà di un’arena da 15 mila posti (parte della grande opera di riqualificazione chiamata Montecity-Rogoredo) i cui lavori avranno inizio nel gennaio 2021 e saranno completati nel 2023, per un costo complessivo pari a 70 milioni di euro.
Sempre nella zona sud di Milano sorgerà il Villaggio Olimpico, che sarà incluso nel progetto di riqualificazione dello Scalo Ferroviario di Porta Romana e occuperà una superficie di 19 ettari: comprenderà 1260 posti letto con 70 camere singole e 630 camere doppie e si comincerà a costruirlo a partire da giugno 2022; dopo le Olimpiadi verrà riconvertito in un campus residenziale per studenti.
Nel quartiere Lampugnano si assisterà invece alla rinascita del Palasharp (in abbandono da otto anni) che sarà trasformato nella Milano Hockey Arena investendo oltre sette milioni di euro quasi interamente a spese di privati; l’inizio dei lavori avverrà nel dicembre 2020 e l’impianto sarà ultimato per l’ottobre 2021.
Se anche il Mediolanum Forum di Assago entro il 2026 sarà oggetto di ampliamento, alcune gare sportive si svolgeranno invece all’Allianz Cloud (ex Palalido) dove i lavori termineranno nei primi mesi del 2020: nascerà così un impianto polifunzionale e modulabile dotato di pannelli fotovoltaici e isolanti, illuminazione LED e riscaldamento a basso consumo energetico, con capacità pari a cinquemila spettatori, sei spogliatoi, due biglietterie, un’area hospitality, quattro sky box , tre bar e tre ascensori.
Inoltre, la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi è prevista allo Stadio San Siro (o nella struttura che lo sostituirà, date le recenti dichiarazioni di Milan e Inter, che parlano di una sua prossima demolizione).
Passando da Milano alla Valtellina, tra Bormio e Livigno sorgerà uno dei cluster olimpici, la cui realizzazione comporterà vari interventi tra cui il recupero dell’ex ospedale di Bormio, la realizzazione del Villaggio Olimpico a Livigno (che alla fine dei Giochi resterà in parte a disposizione della Protezione Civile e in parte diventerà un centro di allenamento e preparazione fisica per atleti) e il completamento della tangenziale di Sondrio.
Il terzo Villaggio Olimpico (temporaneo) sarà infine realizzato a Cortina d’Ampezzo, dove gli impianti esistenti, tra cui lo Stadio Olimpico del Ghiaccio edificato in occasione dei Giochi Invernali del 1956, subiranno un’importante opera di restyling.