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Parte oggi la sesta edizione della Milano Arch Week

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Da oggi fino a domenica 26 maggio va in scena, per la sua sesta edizione, la Milano Arch Week, la settimana dedicata all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città promossa dal 2017 da Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano.

milano arch week
© Comune di Milano

Dopo il successo della scorsa edizione dedicata al tema delle periferie e ampiamente diffusa sul territorio, Milano Arch Week 2024 porterà sul tavolo dei vari eventi il tema dell’architettura debole, un’architettura che si pone in ascolto dei bisogni e delle aspettative dei cittadini e delle cittadine, che dialoga con il territorio e i suoi abitanti. Il tema è, inoltre, l’occasione per rendere omaggio a due maestri da poco scomparsi: Gianni Vattimo, filosofo del Pensiero debole, e Andrea Branzi, progettista di una Modernità debole e diffusa.

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© Triennale Milano

Novità di quest’anno è invece il format “As strong as you can”, pensato come dei racconti in sequenza che raccolgono progetti e ricerche di giovani voci dai quali emerge come la pratica contemporanea sia un orizzonte plurale, dove fragilità e debolezza ridefiniscono le prospettive e i confini dell’architettura. Una serie di storie brevi, spesso a lieto fine, dove il progetto ricostruisce significati e legami che a loro volta ridanno un senso all’architettura. Da qui nascono gli speed talk di circa 30 minuti l’uno che si susseguiranno il 25 e 26 maggio nel Salone d’Onore in Triennale e che vedranno come protagonisti: Gia Mussi, Tenet, StudioSer, La Rivoluzione delle Seppie, Atelier Fanelsa, Elena Barthel, Zattere + Riccardo Orsini, Orizzontal, Oasi, Ecòl, Frantoio sociale, HPO, Zarcola, Linearama, Captcha, Abnormal.

A dare ufficialmente il via alla sesta edizione sarà, invece, una lecture dell’architetta libanese Lina Ghotmeh che si terrà questa sera al Politecnico di Milano. Tra gli altri protagonisti della settimana vi saranno anche: Christian Kerez (21 maggio, Politecnico di Milano), architetto e professore all’ETH di Zurigo; Francisco Alonso, una delle voci più interessanti della scuola spagnola dagli anni Ottanta a oggi, professore alla ETSAM di Madrid e alla UPSA di Salamanca; Boonserm Premthada (23 maggio, Triennale Milano), fondatore del Bangkok Project Studio; Peris+Toral Arquitectes (24 maggio, Triennale Milano), studio di Barcellona che attraverso numerosi progetti sperimenta sulle tipologie dell’housing sociale contemporaneo; Alessandro Petti/Sandi Hilal (25 maggio, Triennale Milano), fondatori del collettivo DAAR, vincitori del Leone d’Oro alla Biennale Architettura 2023; lo studio Flores y Prats (25 maggio, Triennale Milano) con base a Barcellona, autore di progetti di social housing e di spazi pubblici realizzati attraverso il coinvolgimento attivo della cittadinanza.

© Triennale Milano

Le sedi principali della Milano Arch Week rimarranno il Politecnico di Milano e la Triennale ma, grazie a una call lanciata per attivare tutti i quartieri della città, sono oltre 80 gli appuntamenti che si svolgeranno per tutta la settimana in 46 sedi diffuse che comprendono: scuole, teatri, associazioni, biblioteche, giardini di quartiere, chiese, comuni dell’area metropolitana.

L’edizione 2024, con la direzione artistica di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, è curata da Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana, città di Triennale Milano, e da Matteo Ruta, docente del Politecnico di Milano, con la collaborazione di Joseph Rigo.