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S-LAB, ELASTICOFarm progetta il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Torino

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A Torino ELASTICOFarm, lo studio di architettura fondato da Stefano Pujatti, ha progettato S-LAB, il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), situato all’interno dell’area del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Si tratta di un edificio semi-industriale dove vengono prodotti i macchinari e le strumentazioni di precisione per la sperimentazione portata avanti dall’Istituto, con un forte valore simbolico.

Il progetto adotta dunque la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi e, reinterpretandola, evita la riproposizione dell’immagine tipica dei capannoni industriali, operando una scomposizione dei volumi accentuata dall’utilizzo di pannelli di tamponamento in cemento armato di diverse colorazioni che, fuoriuscendo dai limiti dell’edificio, generano un’immagine destrutturata.

Alcuni dei pannelli di calcestruzzo con i quali è costruito l’edificio contengono poi un’anima parlante che si rivela solo con precise condizioni di umidità dell’aria, dando luogo a un esperimento, proprio sulla pelle di un edificio nato per la sperimentazione.

Il risultato è un edificio innovativo, espressione di una nuova concezione degli edifici produttivi, trasformati in spazi della creatività e della condivisione, anche attraverso la presenza cortili e patii.

I volumi dei quali si compone l’edificio, di varie altezze e articolazioni, rispondono alle diverse funzioni ospitate: dalla grande aula dell’officina ai più compatti spazi per i laboratori, agli uffici e alle aree di servizio.

La scomposizione in volumi differenti consente di rapportarsi in maniera più coerente sia con l’edificio per uffici preesistente, al quale è collegato attraverso un corridoio vetrato, sia con il Parco Colonnetti confinante a sud-est, che costituisce un importante filtro naturalistico tra la zona densamente edificata di Mirafiori e quella lungo le sponde del torrente Sangone.

Al fine di rafforzare il rapporto tra interno e esterno, l’articolazione planimetrica fa sì che lo spazio aperto non sia mai percepito come un’area di risulta, ma sia organizzato in zone: l’accesso con la quinta alberata, il cortile di ingresso, il patio, il verde a sud su cui si affaccia il refettorio, la zona tecnica di servizio a est.

Gli impianti presentano un alto contenuto tecnologico per rispondere alle esigenze della ricerca, che richiede laboratori con caratteristiche molto differenti tra loro, dalle officine meccaniche fino agli ambienti ad atmosfera controllata.

L’edificio è inoltre progettato per contenere al minimo i consumi energetici e sfruttare le energie rinnovabili.

Infine, la posizione centrale del nuovo edificio lascia aperta la possibilità di immaginare futuri ampliamenti della struttura, in sintonia con lo straordinario valore scientifico del luogo.