HomeArchitetturaSalento Biomedical District, la riqualificazione di Studio Tortato a Lecce

Salento Biomedical District, la riqualificazione di Studio Tortato a Lecce

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L’Ex Convento dei Padri Domenicani di Lecce, un edificio storico costruito nella prima metà del Seicento, è oggi la sede dell’Università del Salento, che ne occupa parte del piano terra per corsi, conferenze ed eventi; il primo piano è invece rimasto inutilizzato per lungo tempo, fino al recente intervento dello Studio Giuseppe Tortato Architetti che ha collaborato con Medtronic Italia SpA alla realizzazione del nuovo Salento Biomedical District.

Nella realizzazione degli spazi dell’ex convento per il progetto del nuovo Salento Biomedical District, la visione di Medtronic e dell’architetto Tortato è quella di un grande ambiente di condivisione, atto a ospitare eventi, corsi di formazione e workshop, in cui l’allestimento informale di ispirazione home-design, contribuisca a generare coinvolgimento e sinergie tra gli studenti.

Per l’accoglienza degli ospiti è stata prevista una reception collocata al piano terra: qui, il disegno estremamente semplice e geometrico del banco non ruba la scena al locale caratterizzato da alti soffitti scenografici, e contemporaneamente, grazie alla scelta del rivestimento in calamina molto scuro, mantiene un proprio carattere, creando un gioco di contrasti con la pietra di Lecce chiara delle alte pareti.

Già da quest’area accoglienza si percepisce subito il valore storico dell’edificio seicentesco, dove il bianco della pietra leccese è enfatizzato dalla luce naturale proveniente dal grande portico centrale; in effetti si è scelto di agire con massimo rispetto e sensibilità nei confronti di una preesistenza di così alto pregio, e di esaltarne la bellezza attraverso delicati inserimenti di materiali e tessuti contemporanei con colori freddi di diverse gradazioni che si pongono in contrasto con la pietra bianca.

Attraversando la reception e una grande scala monumentale si raggiunge il piano primo, caratterizzato da altezze importanti e soffitto voltato: qui si trovano un’area lounge e un’ampia area break, ambienti per la condivisione e socialità, spazi informali ed ironici che invitano alla condivisione, con calcio balilla ed altalene.

I restanti ambienti del piano sono progettati per ospitare diverse tipologie di lavoro ed attività: aree “focus” per attività che richiedono concentrazione, aree operative con postazioni a volte tradizionali, a volte organizzate su lunghe scrivanie attrezzate con forme irregolari, che rendono lo spazio sempre interessante e diverso; sono previste inoltre aree “coworking” ed aree “brainstorming”, con arredi componibili che rendono il layout estremamente flessibile.

Una grande sala meeting più informale e riservata si intravede attraverso due grandi vetrate ad arco; anche questo spazio, grazie ai tavoli su ruote pieghevoli ed impacchettabili, può essere modificato e riorganizzato in base alle necessità degli utenti; infine, gli spazi riqualificati si concludono con un’ampia sala conferenze che ospita fino a 64 persone.

Il progetto di Studio Tortato riesce così nel difficile intento di riconvertire un edificio antico di grande pregio in uno spazio contemporaneo pensato per accogliere studenti e ricercatori, attribuendo ad esso una nuova importantissima funzione.