Il confine tra le potenzialità delle macchine e quelle umane è sempre più sottile. Anche nell’Arte?
Ce ne ha parlato Riccardo Boccuzzi, giovane regista, sceneggiatore ed esperto di new media, durante la presentazione delle opere dal titolo Artificial Hell.
L’autore ha ideato una straordinaria rielaborazione di diversi passi dell’Inferno Dantesco riletti per la prima volta da un software di intelligenza artificiale, ottenendo immagini di grandi dimensioni, dai contorni apocalittici.
Si tratta di opere uniche ed irripetibili, risultato di un processo di descrizione semantica passato attraverso oltre 10.000 immagini.
Boccuzzi afferma che per la genesi del suo progetto è stato determinante il tempo trascorso nel tentare di comprendere come fosse giusto raccontare l’Inferno di Dante attraverso il viaggio tra tecnologia e letteratura.
In particolare, Riccardo Boccuzzi ha tradotto la cantica dantesca in descrizioni ed informazioni affinché l’intelligenza artificiale potesse comprenderla e trasformarla in arte
figurativa.
Lo spettatore si trova ad ammirare le sue opere riconoscendo alcuni dei protagonisti più famosi del capolavoro di Alighieri, dall’incontro con il Minotauro, al cerchio degli Avari e dei Prodighi, fino al Canto di Paolo e Francesca, in una collezione artistica che unisce arte e scienza, tecnologia, letteratura e intelligenza artificiale.
Riccardo Boccuzzi
Monopoli, Bari, 1986. Inizia il suo percorso in gaming ed animazione lavorando come regista, sceneggiatore e direttore per progetti che uniscono storytelling e tecnologia. Inventore del brevetto Interactive Reality, attualmente è CEO di Hypex, startup specializzata in esperienze video-interattive di nuova generazione.