Si è recentemente concluso il progetto espositivo Air presso lo Spazio Leonardo, un luogo multifunzionale aperto alla città nel cuore di Porta Nuova a Milano, nel quale l’artista Silvia Hell e il musicista e compositore Antonio Giuranna hanno trasformato i dati relativi all’aria di Milano in un dialogo tra arte visiva e musica.
Nel suo progetto artistico Silvia Hell ha analizzato i dati dell’aria di Milano dal 1987 ad oggi, provenienti dall’archivio storico di Arpa Lombardia, l’agenzia regionale che si occupa della protezione dell’ambiente, ottenendo una mappatura della concentrazione di otto sostanze inquinanti.
Questi dati sono stati trasformati in una scrittura musicale tradotta in suono da Antonio Giuranna attraverso l’utilizzo di diversi strumenti elettronici.
La partitura musicale è stata poi riprodotta visivamente su enormi tele colorate esposte nella Gallery di Spazio Leonardo, in una sinergia tra musica, segno e dato.
Le opere della serie Air, realizzate su rulli per autopiano dei primi del ‘900, si sovrappongono con la “partitura dell’aria” elaborata dall’artista.
“Nel 2008, il Parlamento Europeo ha prodotto un testo di riferimento per monitorare la qualità dell’aria. Ho deciso di avvicinarmi a questo documento come se fosse una canzone. Invece di leggerlo, ho iniziato a cantarlo ripetutamente su basi blues. M’interessa il ritmo dell’informazione, la possibilità che un regolamento s’imprima in un substrato emotivo. Ho deciso di utilizzare questo materiale grezzo e di trasformarlo in una visualizzazione in modo da far emergere una partitura dell’aria”, ha detto al riguardo l’artista Silvia Hell.
Le opere di Silvia Hell sono caratterizzate da colori vivaci e forme astratte, dall’utilizzo di una grande varietà di tecniche, tra cui l’acrilico, l’olio e l’acquerello. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre d’arte in Italia e all’estero con riconoscimenti e apprezzamenti da parte del pubblico e della critica.
Silvia Hell è un’artista versatile, che si esprime attraverso diversi medium artistici. Oltre alla pittura, si dedica anche alla scultura e alla fotografia. La sua creatività e la sua passione per l’arte si riflettono in ogni sua opera, che trasmette emozioni e stimola la riflessione.
L’abbiamo recentemente intervistata durante un evento sociale:
Silvia, come è nata la tua passione per l’arte?
Ho sempre avuto una propensione per il perfezionamento di un dato elemento visivo, plastico e formale; fin da bambina mi piaceva giocare, o meglio passare moltissimo tempo sulla stessa cosa, e far diventare quest’ultima il materiale per l’immaginazione. Si poteva trattare di costruzioni con il lego, passeggiate in giardino o la “lettura” di un libro. Lettura tra virgolette perché mi riferisco a libri illustrati, guardavo e riguardavo lo stesso libro, anche la stessa pagina per molto tempo arrivando ad indagare ciò che vedevo: contare animali, vegetali, seguire le linee di contorno delle figure, osservarne i colori, inventare storie.
Questa attitudine all’osservazione, all’elaborazione della realtà e al tempo trascorso con me stessa mi ha sempre accompagnata. Credo che l’arte sviluppi questo rapporto tra sé stessi e il tempo, un tempo di cura e dedizione che è poi un tempo condiviso da coloro che nutrono questa passione.
Mi sono accorta di avere questa passione per l’arte andando a vedere alcune mostre, mi sono emozionata e ho sentito che le opere che vedevo mi restituivano qualcosa di quella magia che provavo da bambina: mi attraevano e incantavano.
Grazie ad alcuni incontri in particolare, oltre al mio nucleo familiare attento da sempre alla creatività, mi sono avvicinata anche alle tecniche, dapprima alla pittura, iniziando così il percorso artistico che mi ha fatto crescere e che mi vede ancora oggi coltivare questa passione.
Quali sono i messaggi che vuoi trasmettere attraverso le tue opere?
In generale ci sono due livelli a cui tengo: quello estetico, l’impatto sensibile dell’opera sullo spettatore, e quello cognitivo, il suo valore intellettuale.
Parlando delle opere della mostra Air, appena conclusasi presso Spazio Leonardo a Milano, l’attenzione è posta su questi due livelli: nel primo caso parlano i formati, la qualità tecnica e dei materiali, la gestione dei colori, dei segni e delle forme; nel secondo l’argomento affrontato, l’aria di Milano, la denuncia di un dato reale, quello dell’inquinamento atmosferico, di cui tutti hanno esperienza in maniera più o meno consapevole che viene espresso in modo inconsueto e sublimato. Il linguaggio, attraverso una chiave di lettura, porta ad una conoscenza.
L’arte ha il potere di esprimere in sintesi parte della complessità della vita e della società. Mi piace pensare che alle persone, dopo aver avuto esperienza di un mio lavoro, resti un senso di stimolo intellettuale e di piacere dei sensi. Penso che sia meglio combattere ciò che ci fa orrore e ci danneggia producendo l’opposto. Per questo sono felice quando qualcuno mi dice che non si aspettava un esito così bello pensando all’aria di Milano.
Arte contemporanea come mezzo di espressione: condividi questo concetto? Come lo declini nelle tue opere?
In un certo senso sì, possiamo affermare che l’arte contemporanea sia un mezzo di espressione. Ha i suoi luoghi (musei e istituzioni d’arte contemporanea, spazi no profit…) e all’interno dei suoi vasti canoni, gli artisti, curatori e professionisti dell’ambito culturale si esprimono e contribuiscono alla sua evoluzione. Pensando alla storia, e al fatto che spesso si è parlato di artisti incompresi nel loro tempo, penso di trovarmi in linea con ciò che è oggi l’arte contemporanea a livello internazionale e questo dà un senso di appartenenza; sono molto vicina anche alla storia delle avanguardie artistiche del Novecento e quindi all’evoluzione di questo bagaglio nell’arte contemporanea. Mi piace lavorare con il linguaggio e utilizzare materiali classici; dove invece sperimento le tecnologie attuali sono più istintiva, come nella produzione video e nelle installazioni ambientali site-specific, nelle collaborazioni con scienziati e musicisti, nella produzione di momenti live e immateriali.
Ci vuoi raccontare i tuoi progetti futuri?
Sto proseguendo il progetto sull’aria, declinato per varie città in modi differenti, e lavorando assieme alle direttrici di Kunstverein Milano (progetto indipendente nato nel 2010 come progetto di ricerca e produzione dell’arte contemporanea) alla realizzazione di un live a Milano nel prossimo futuro assieme ad una pubblicazione che dovrebbe approfondire la ricerca da quando ha avuto inizio nel 2018.
Parallela ed imminente è la preparazione di una mostra personale presso Sutura a Torino in concomitanza di Artissima.
Biografia
Il lavoro di Silvia Hell (Bolzano 1983) prende la forma di scultura, fotografia, installazioni site-specific, processi digitali e progetti interdisciplinari. Dopo gli studi di pittura presso l’Accademia di Brera a Milano, la sua ricerca si sviluppa partendo dall’osservazione dell’oggettività convenzionale fino a raggiungere modelli originali di presentazione e formalizzazione della realtà.
Il suo interesse risiede nell’analisi ed elaborazione di diversi linguaggi, informazioni e dati pubblici.
Dal 2011 è attiva con il progetto “Cose Cosmiche”. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre ed eventi tra cui: MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma (2022); Centro Trevi – Trevilab, Bolzano (2022); Galleria Milano, Milano (2022); Studio Tommaseo, Trieste (2022); Galleria Civica di Bressanone (2022); Kunstraum Monaco (2021); Triennale, Milano (2020); FuturDome, Milano (2020).