Dalla Gen Z al design futuribile: Gisella Borioli tira le somme del Superdesign Show 2023

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Ora che la Milano Design Week si è finalmente conclusa, rilanciando per il prossimo anno l’appuntamento con il design, possiamo dirlo: l’entusiasmo è tornato. Le vie della città affollate, il sovrapporsi di eventi e installazioni, l’apertura di scorci urbani mai visti e la reinvenzione degli spazi quotidiani, la creatività debordante tra le piazze, le vetrine e i cortili ci hanno dimostrato che l’incantesimo del Salone del Mobile è tutt’altro che svanito.

A confermarcelo non sono solo i numeri ma la qualità di proposte, innovazioni e idee che hanno alimentato incontri e conversazioni per tutta la settimana. Lo ribadisce anche Gisella Borioli, volto storico della Design Week milanese e ideatrice del Superdesign Show, da oltre 20 anni una delle iniziative più attese e importanti per sintonizzarsi sulle frequenze del progetto presente e futuro. Le abbiamo chiesto di tirare le somme di quest’annata di vera ripartenza.

Gisella Borioli e Giulio Cappellini – Superdesign Show 2023 © Giovanni Cappellini

Gisella, un bilancio dell’edizione 2023 del Superdesign Show? Com’è stata la risposta dei visitatori? E quella delle aziende partecipanti?

65.000 visitatori registrati, di cui la maggior parte professional, con giudizi tutti positivi: è la risposta migliore. Per quanto riguarda le aziende, basti il fatto che 15 su 40 hanno già riconfermato la loro partecipazione per l’anno prossimo, nemmeno una si è lamentata e anzi abbiamo già 20 nuove richieste. Due risultati che dicono tutto.

Elena Salmistraro – Superdesign Show 2023 © Giovanni Cappellini

Quali sono le principali tendenze emerse?

Innanzitutto, la tecnologia umana: la casa domotica che dialoga con l’utilizzatore, risparmia energia da sola, autoimposta i programmi, è fatta di materiali riciclati e riciclabili, è talmente bella da poter avere gli elettrodomestici in salotto e la cucina che cambia colore quando il padrone di casa lo desidera semplicemente sostituendo con un clic le facciate delle ante, come ci ha dimostrato Samsung.

Poi, la mobilità dolce, cioè fondamentalmente elettrica, con auto disegnate dal vento (Lexus) e stazioni di ricarica collettive da installare nei condomini affinché il rifornimento si faccia senza problemi a casa propria (Bar di YouPower).

Ancora, l’Intelligenza Artificiale e i mondi futuribili che sa creare e che l’uomo deve imparare a gestire senza timore, come nel caso dei programmi che permettono di “sentire” temperatura, spessori e morbidezze delle superfici delle cose sfiorando lo schermo dei telefonini, presentati dall’Istituto Marangoni, o l’esplorazione di metaverso, città immaginarie, gemelli avatar proposti dal Virtual Pavilion di Superstudio.

Ma anche, infine, un artigianato artistico fuso col design che crea oggetti inaspettati per personalizzare ambienti non convenzionali, la “carica” dei giovani (professionisti e laureandi o neolaureati) che inventano una nuova estetica che tiene conto dei desideri della Z Generation. E naturalmente la sostenibilità, ormai un dovere e non più una moda o solo una tendenza. Piuttosto un obbligo a cui nessuno dei nostri espositori si è sottratto.

Forum 8 – Superdesign Show 2023 © Riccardo Diotallevi

Da sempre il Superstudio partecipa alla Design Week da protagonista. In base alla sua decennale esperienza, che impressione le ha fatto Milano quest’anno? La città è finalmente ripartita?

Sembra proprio che la frattura tra la fase pre e la fase post pandemia si sia finalmente saldata. Quest’anno Milano è stata attrattiva fin nelle periferie più lontane e nei luoghi sconosciuti, è ritornata la gente e anche l’entusiasmo. L’anno prossimo sarà la prova del nove.

ISIA Firenze per Mirabili Design – Superdesign Show 2023 © Giovanni Cappellini

Un auspicio per il futuro del Superdesign e della Milano Design Week in generale? Su quali aspetti sarà necessario puntare nei prossimi anni?

Come dico sempre, il successo è una bella cosa, l’eccesso di successo un po’ meno perché può far perdere il controllo. Il che spesso avviene quando la quantità sovrasta la qualità. Delle proposte, degli eventi, dei visitatori, delle installazioni, di tutto. È sempre più necessario un coordinamento, una regia per evitare il caos dell’eccesso. Per Superstudio questo è un punto importante, nell’interesse stesso del mondo del design. Lo teniamo monitorato da più di vent’anni e continueremo a farlo. Mantenendo gli occhi aperti sul futuro, come sempre.

 

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