HomeDesignL’estetica della vitalità alla Milano Design Week: Matrix4Design incontra Aldo Cibic

L’estetica della vitalità alla Milano Design Week: Matrix4Design incontra Aldo Cibic

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Il racconto di un’identità e della carriera che la rappresenta, quella di Aldo Cibic. La celebrazione di un principio ispiratore unico, l’estetica della vitalità. Aldo Cibic – Aesthetics of Vitality è il nome della mostra che, dall’8 al 14 aprile 2019, invade gli spazi del boutique hotel Savona 18 Suites di Milano, recentemente progettato da Cibicworkshop e arredato con mobili e oggetti disegnati dallo stesso Cibic, per coinvolgere il visitatore in un percorso poetico costellato di disegni, fotografie e installazioni che esplorano il concetto di vitalità applicato al design nella sua accezione più ampia.

Un racconto fluido che si articola tra forme, colori e funzioni e che viene anticipato qui proprio da Aldo Cibic, nella nostra intervista esclusiva.

Alla Milano Design Week una mostra che racconta il suo lavoro e celebra l’estetica della vitalità. Perché ha scelto questo tema? Che cosa significa per lei?

“Perché tutto sommato mi rappresenta. Nel senso che nel mio lavoro cerco sempre di inseguire una cifra che vada al di là dello stile. Mi interessa molto capire come si riesce a svelare l’anima delle cose, perché l’anima è la vita. Una cosa inanimata è un oggetto che non può comunicare perché non ha vita.”

Nell’epoca contemporanea quali sono secondo lei le esperienze di design più “vitali”? A chi o a che cosa applicherebbe questa definizione?

“Il design, per come la penso, può ancora rappresentare la parte umanizzante dei processi progettuali. Deve però rimettersi in discussione, uscire dai recinti che in molti casi si è costruito, per ridefinire i modi in cui può essere utile rispetto ad un mondo che ai livelli più disparati e a grande velocità sta cambiando profondamente.”

A proposito di vitalità, il Salone del Mobile è per Milano l’evento più importante dell’anno, quello durante il quale la città mostra tutta la sua carica creativa. Perché secondo lei è un appuntamento così speciale e atteso, non solo in Italia ma in tutto il mondo?

“Io credo che la Design Week di Milano e il Salone rappresentino il fenomeno più grande al mondo in cui tutto il mondo del design ha una settimana di opportunità per incontrarsi: c’è il Salone, il Fuorisalone, chi produce oggetti e chi produce sperimentazione, ed è un grande momento di networking.”

La mostra traccia un percorso attraverso la sua carriera e la sua poetica. Guardando al futuro però, quali sono i suoi prossimi progetti e/o obiettivi?

“Credo che in questo momento della mia vita quello che mi interessa di più sia di sviluppare e rendere reale parte del lavoro di ricerca che abbiamo fatto negli ultimi vent’anni, e che riguarda la qualità della vita nelle comunità sia urbane sia rurali.”