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Superdesign Show 2025: 25 anni di design, innovazione e felicità raccontati da Gisella Borioli

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Dal 6 al 13 aprile, il cuore della Milano Design Week tornerà a pulsare nel Tortona District con il Superdesign Show 2025. Un’edizione speciale che celebra 25 anni di storia, tra innovazione, creatività e visioni futuristiche.

Quest’anno il tema è Happiness: un invito a guardare avanti con ottimismo, tra installazioni immersive, mostre iconiche e oltre 70 designer provenienti da tre continenti. Noi abbiamo chiesto a Gisella Borioli, volto storico della Design Week milanese e ideatrice del Superdesign Show, di ripercorrere questi 25 anni di innovazione e di anticiparci come il design possa diventare un motore di felicità.

Un ritratto di Gisella Borioli.

Il Superdesign Show celebra 25 anni di storia. Guardando indietro, cosa ha rappresentato l’evento per la città di Milano?

Credo proprio che creare un evento Fuorisalone nel 2000 che concentrasse in un’unica grande location privata, con una visione lungimirante e innovativa, il meglio del design italiano e internazionale, fuori dalle logiche strettamente commerciali delle Fiere ma piuttosto con il taglio culturale e spettacolare proprio dei musei, sia stata una sorpresa che ha aperto nuove prospettive per la sua comunicazione e rappresentazione. A ciò si aggiunge che l’idea di creare un intero quartiere espositivo, a partire dai nostri due Superstudi in zona e qualche spazio vicino di altri amici, dando vita al Tortona District, sia stato l’esempio per diffondere quella che ora è la Milano Design Week, cioè l’evento più importante dell’anno.

Happiness è il tema di questa edizione del Superdesign Show che vedrà protagonisti oltre 70 designer da 3 continenti. Come vedremo declinato il concetto di felicità durante l’evento e che cosa non bisogna assolutamente perdersi?

Il tema dell’anno Happiness è il risultato di una riflessione e di una reazione ai tempi bui che stiamo vivendo. È un invito a fare ciascuno la sua parte, dall’ottimismo alla speranza, dalla progettualità al sorriso. Abbiamo sottoposto il tema a ogni espositore e ciascuno di loro l’ha interpretato in modo diverso. Come? Lo si scoprirà seguendo il lungo percorso, tra bellezza, ironia e ultime tecnologie. Posso anticipare che Happiness apre con una grande mostra Unforgettable che ricorda i 25 anni di Superstudio Più e contemporaneamente del Superdesign Show. I tantissimi grandi brand italiani che ci hanno seguito nel tempo sono presenti con alcuni dei loro pezzi indimenticabili. Una mostra utile ai giovani che forse non li conoscono nemmeno e un omaggio alla creatività che gli adulti apprezzeranno risvegliando i loro ricordi. Ma chiuderà in modo inatteso recuperando l’incanto della Bell’Italia con la mostra Voluptas che ha luogo al FLA Museum alla fine del percorso, suggerendo le splendide dimore trasformate in resort, l’artigianato d’eccellenza e gli artisti che interpretano la tradizione con la contemporaneità.

Se dovesse racchiudere in una sola frase il messaggio di questa edizione, quale sarebbe?

Il mondo sta cambiando: affrontiamolo con ottimismo, speranza e possibilmente con un sorriso condividendo la responsabilità di renderlo migliore.

Durante il Superdesign Show sarà ospite del talk di Matrix4Design “Storie di donne, di design, di città e d’altri mondi” e presenterà il suo libro “Volevo essere felice”. Qual è secondo lei la ricetta della felicità per una giovane designer di oggi?

Il sociologo Francesco Morace, intervenuto alla nostra conferenza stampa, ha analizzato il significato etimologico della parola Felicità in quattro lingue diverse, che riporto qui.

Felicitas, dal latino: la gioia della fioritura.

Happiness, dall’inglese: la felicità come occasione da cogliere nell’accadere.

Eudamonia, dal greco antico: la felicità di fare bene le cose.

Ashrè, dall’ebraico: la felicità di procedere verso i propri obiettivi comuni.

Ecco, una designer, giovane o meno, penso possa trovare qui il segreto della sua felicità.