Fare cultura senza sottovalutare la tempestosità di questi tempi incerti, ma anzi traendone l’ispirazione che serve per creare nuova arte. È la mission di Leda e il Cigno Nero, l’originale mostra nata dalla collaborazione tra CRAMUM, il progetto no profit che sostiene l’arte contemporanea in Italia e che da anni collabora con aziende del design e non solo, e il brand di elettrodomestici Gaggenau, impegnato a offrire una prospettiva critica sul difficile momento che stiamo attraversando.
Composta da opere create durante il lockdown, Leda e il Cigno Nero è la prima mostra personale a Milano di Julia Bornefeld, artista femminista e scultrice che ha deciso di raccontare il suo mondo riflettendo sulla fragilità e la resilienza dell’umanità di fronte alle avversità.

L’evento, curato da Sabino Maria Frassà, sarà visitabile su appuntamento presso lo showroom milanese Gaggenau DesignElementi Hub fino al 13 novembre e rappresenta il terzo appuntamento del ciclo espositivo “On-Air. Il Presente è il Futuro del Passato”.

Con l’espressione “Il Cigno nero” si intende oggi un evento inatteso che travolge tutto e tutti, cambiando la storia dell’umanità intera, e dall’analisi delle opere si intuisce come per l’artista “Leda e il Cigno Nero” sia la metafora della precarietà dell’essere umano, impegnato in un impossibile e incessante controllo sul futuro.
Negli spazi dello showroom di Corso Magenta, gli elementi Gaggenau, sintesi di maestria artigianale, design senza tempo e tecnologie all’avanguardia, si integrano così con il racconto delle opere – storiche e recenti – dell’artista tedesca: disegni e sculture realizzate con tecniche differenti esortano a riflettere sul senso del vivere e sulla necessità, anche di fronte alle avversità inaspettate di continuare a vivere con resilienza.

Con le sue opere, l’artista Julia Bornefeld vuole aiutare noi tutti in questo percorso di riflessione, offrendo un’interpretazione di questo delicato momento storico visto con gli occhi dell’arte e del design.