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Campo Laudato Si’ Caserta, Alvisi Kirimoto progetta un parco d’innovazione sociale e culturale

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Da Campo di Marte a Campo Laudato Si’ Caserta, parco verde per l’ecologia integrale, polo sociale e culturale”: sono molte le parole che occorrono per descrivere la complessità di un progetto di rigenerazione urbana innovativo come quello presentato dallo studio internazionale di architettura e urbanistica Alvisi Kirimoto a Caserta.

Si tratta infatti del piano di restauro e riqualificazione dell’area Ex-Macrico, voluto dalla Curia di Caserta, attuale proprietaria del sito, per attivare un processo di sviluppo urbano sostenibile in questo ex presidio militare oggi in stato di abbandono: l’area si estende su una superficie di oltre 324.000 mq, al terminale est dell’asse viario di Corso Trieste, la strada principale della città che conduce, a ovest, alla Reggia di Caserta.

© Alvisi Kirimoto

Data la posizione urbanisticamente strategica, distante appena 15 minuti a piedi dal centro cittadino, l’intervento creerà un punto nodale tra la Reggia, il centro storico e le nuove aree di espansione, nonché un potenziale polmone verde per la città.

Il progetto si compone di infrastrutture verdi per la biodiversità e, per la parte costruita solo parzialmente rigenerata, di infrastrutture sociali ed economiche destinate ad attività di cura della persona (salute e sport), di accoglienza, culturali, di formazione, di innovazione e trasferimento tecnologico. Dal punto di vista energetico, l’intervento ambisce a essere autosufficiente, attraverso la realizzazione di una comunità energetica rinnovabile e solidale.

© Alvisi Kirimoto

Al centro della proposta vi è una drastica riduzione della cubatura esistente in favore di un parco urbano aperto e fruibile dalla collettività, dove il tessuto verde unifica gli elementi e gli spazi in disuso si animano di verde, creando un ecosistema di relazioni. L’infrastruttura verde, allacciata alle reti di mobilità sostenibile del territorio e affiancata da un’infrastruttura digitale parallela e a disposizione di tutti, trasformerà l’area in un luogo a misura d’uomo, per il benessere psicofisico, la produzione artistica e il welfare culturale.

È prevista la demolizione degli edifici in lamiera, utilizzati come deposito attrezzi e privi di valore storico-costruttivo, mentre si prevede il recupero degli edifici in muratura vincolati. Il Campo Laudato Si’ Caserta diventerà, oltre che un parco, anche un museo di archeologia industriale, dove sarà possibile rileggere la storia del luogo passeggiando tra i vecchi magazzini recuperati e rifunzionalizzati.

© Alvisi Kirimoto

Sono stati identificati cinque ambiti principali di intervento, collegati l’uno all’altro mediante una rete di percorsi pedonali e ciclabili, piazze e spazi attrezzati all’aperto. Il primo, a Nord-Est, consiste nel Parco della Biodiversità, in cui prevale l’elemento naturale, che ospiterà un parco naturale esperienziale e museo sensoriale aperto alla città e collegato al tessuto urbano circostante. A seguire, il Parco delle Arti, localizzato a Sud-ovest dove avranno luogo attività legate allo spettacolo e alla produzione culturale, con spazi espositivi e di condivisione del sapere artistico e artigianale. Il Parco della Pace, pensato per l’accoglienza e la solidarietà, è l’ambito che corrisponde alla zona a Sud Est del lotto, uno spazio verde con edifici per attività sociali, associazioni e luoghi per la spiritualità, come la Cappella Laudato Si’. Nell’area Nord-Est in prossimità del palazzetto dello Sport e dello stadio Alberto Pinto, si trova il Parco della Cura, con percorsi, aree tematiche e spazi per lo sport, le attività collettive e gli eventi culturali. Infine, il Parco dell’Economia di Francesco, nella zona centrale del lotto, caratterizzato da manufatti in muratura da recuperare, manufatti parzialmente demoliti e il cosiddetto “’hangar”, dallo straordinario valore simbolico, trasformato in un suggestivo spazio per gli eventi e l’innovazione.

© Alvisi Kirimoto

Grazie al progetto di Alvisi Kirimoto, il Campo Laudato Si’ Caserta si candida così a divenire un luogo di dialogo interreligioso, interculturale e intergenerazionale, e di innovazione tecnologica orientata allo sviluppo sociale sostenibile.