HomeArchitetturaHigh Street House, il co-living ibrido è il futuro degli spazi lavorativi?

High Street House, il co-living ibrido è il futuro degli spazi lavorativi?

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L’ultimo anno ci ha dimostrato come i confini tra attività lavorativa e vita privata siano destinati a sfumare sempre di più e con loro anche i limiti degli spazi collegati a tali ambiti, finendo a volte per rendere obsoleto il concetto, diffusissimo fino a poco tempo fa, di co-working.

Consapevole di questo cambiamento in atto, la società Noiascape fondata da Tom e James Teatum ha deciso di spostare il focus sull’idea di co-living promuovendo la creazione di spazi ibridi per affitti urbani a breve e lungo termine dove le persone possano sì fruire di ambienti ufficio attrezzati e sale riunioni ma anche dedicarsi allo svago e alla socializzazione.

Nasce da questa intuizione High Street House, il nuovo edificio di co-living situato nella zona ovest di Londra dove i residenti vivono in spazi colorati e contemporanei in cui le aree private si mescolano a quelle condivise e operative.

Al piano terra si trovano una zona co-working e una per eventi a cui si accede tramite corridoi vetrati; una scala in acciaio centrale con micro-libreria incorporata funge da perno attorno al quale si organizzano appartamenti dotati di arredamento salvaspazio personalizzabile nella disposizione.

High Street House propone quindi una tipologia di struttura a metà tra l’abitazione e l’ufficio che potrebbe diventare la soluzione ideale per chi si sposta di frequente e durante la giornata ha bisogno di ottimizzare i tempi senza rinunciare alla socialità.