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Icone del design e opere d’arte: l’eleganza borghese di un appartamento a Milano

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Siamo all’interno della Torre al Parco, l’edificio residenziale di 20 piani progettato da Vico Magistretti e Franco Longoni a Milano negli Anni Cinquanta ai confini del Parco Sempione: a uno dei piani alti della Torre si trova l’appartamento di una giovane coppia di professionisti e collezionisti d’arte completamente ridisegnato dall’architetto Flaviano Capriotti, anche autore di alcuni arredi su misura.

Le finiture originali sono state per lo più conservate, in dialogo con l’architettura di Magistretti e l’idea di una raffinata casa borghese: è un materiale nobile come il marmo a tracciare i vari ambienti domestici, alternato al parquet a spina di pesce, livellato e lamato.

L’ingresso si configura come una piccola galleria d’arte con le opere in primo piano ed è caratterizzato da una luce diffusa molto morbida ottenuta grazie allo sfondato ovale a soffitto, pensato dall’architetto come citazione del movimento spazialista di Lucio Fontana.

Accanto all’ingresso si trova lo studio foderato da una libreria in olmo chiaro spazzolato con gli schienali laccati in rosso ciliegio che contiene una collezione di prime opere letterarie, una serie di piccole sculture, libri e oggetti di design, come la lampada Eclisse, icona di Vico Magistretti per Artemide. Il tavolo è di AG Fronzoni per Cappellini mentre come seduta è stata scelta Luisa, firmata da Franco Albini per Cassina.

L’ampia e luminosa zona living, divisa dalla zona pranzo da una porta a scrigno dal profilo sottile in rovere, ha toni neutri alternati a dettagli più scuri che richiamano le venature del marmo.

Insieme alle opere d’arte contemporanea esposte, nell’appartamento il design italiano dei Maestri resta il filo conduttore: dalle poltroncine D.151.4 color verde muschio al tavolino con piano in cristallo D.555.1, disegnati da Gio Ponti e rieditati da Molteni&C; dal divano di Antonio Citterio per B&B alla lampada Tolomeo Maxi di Michele DeLucchi per Artemide.

In sala da pranzo la boiserie in olmo chiaro rigato contrasta con il tono più caldo e scuro delle sedute in cuoio Cab 412 di Mario Bellini per Cassina e con il tavolo realizzato da Molteni&C su disegno di Gio Ponti che firma anche il lampadario multicolore per Venini.

La cucina, dalle linee pulite ed essenziali, gioca sull’alternanza tra il bianco e il nero. La stanza padronale è arricchita da una parete rivestita con la carta da parati Principessa Kocacin di Rubelli, mentre le lampade di Michael Anastassiades per Flos poggiano sui comodini Kelly, realizzati da Emmanuel Gallina per Poliform.

Completano l’abitazione una stanza per gli ospiti, una zona guardaroba, e quattro servizi, tra cui risalta quello caratterizzato dalla carta da parati di Hermès con pavimento e lavabo in marmo Travertino Navona levigato che conferisce un effetto morbido all’intero ambiente.

Il risultato è un appartamento milanese dal fascino raffinato, in equilibrio tra memoria borghese, icone del design e opere d’arte, tra passato e contemporaneità.