HomeArchitetturaIl fascino rurale di una villa dell’Oltrepò Pavese

Il fascino rurale di una villa dell’Oltrepò Pavese

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Sulle colline dell’Oltrepò Pavese, tra Pavia, Piacenza e Alessandria, sorge un’antica casa contadina risalente ai primi del ‘900, immersa in un idilliaco scenario naturale. Il progetto curato dallo studio Lascia la Scia rispetta la storia di questa antica cascina e allo stesso tempo riflette la filosofia dei proprietari, una coppia di imprenditori del tessile milanesi.

La dimora si sviluppa su tre piani e comprende una casa padronale di 60 mq per piano, con un corpo scala centrale che, al piano terra, separa gli spazi di cucina e salone. Al primo piano si trova la zona notte con due camere, mentre il sottotetto, ora reso abitabile, racconta la storia passata della casa.

Adiacente alla casa contadina si erge un vecchio deposito/laboratorio di 60 mq, ricco di attrezzi dimenticati ma con un grande potenziale. Qui, la vista panoramica sulle colline del Pavese ha ispirato la creazione di due ampie vetrate, simili a quadri che cambiano colore con il cambiare del tempo e delle stagioni, trasformando il laboratorio in uno spazio living luminoso e aperto.

La passione dei proprietari per gli oggetti, gli arredi e i luoghi vissuti che hanno una storia da raccontare è diventata il fulcro del progetto: la ristrutturazione ha valorizzato il patrimonio storico della cascina e le pietre originali, ritrovate sotto gli strati di intonaco nelle pareti esterne della casa padronale, sono state restaurate e messe in mostra internamente, mentre un cappotto termico in facciata preserva le caratteristiche tecniche.

All’esterno è possibile una lettura dell’antica struttura grazie alla conservazione del cornicione in mattoni che ricorda quello delle celle della Certosa di Pavia tipico di quella zona. Il corpo scala centrale, fulcro della casa, è stato conservato nella forma e nei materiali originali, testimoniando il passato attraverso gradini consumati dal tempo. Le solette e il tetto sono stati ricostruiti, consentendo di rendere abitabile il sottotetto, con travi a vista in legno integrate a nuove solette in cemento armato.

Gli inserti in ferro di alcune volte a botte in mattoni sono stati sabbiati e ripristinati e anche le porte in legno massello sono state mantenute dopo un accurato restauro. Inoltre, con questa varietà di materiali autentici la scelta progettuale è stata quella di creare una scatola dai toni neutri, per mettere in evidenza i materiali caldi naturali e autentici del luogo.

Per le finiture esterne, sono stati scelti serramenti blindati GinKo in finitura corten, con profili minimalisti e alta efficienza termica. Infine, la facciata a cappotto, in tonalità grigio scuro, crea un contrasto suggestivo con il cornicione in mattoni e le travi a vista in legno del tetto.

Gli interni

Il risultato di questo recupero è una casa di 190 mq distribuita su tre piani.

L’ingresso è stato modificato per unire l’ala della casa padronale con il laboratorio e l’accesso alla casa ora è una grande porta alta 280 cm; la presenza di un vecchio forno, restaurato ma non funzionante, arricchisce lo spazio.

Al piano terra, in quello che prima era il laboratorio, un preesistente pilastro portante sostiene il tetto ricostruito mantenendo le travi a vista. Il living è ora un open space caratterizzato da diverse aree, una identificata dal camino preesistente, un’area lettura con vista e la zona più conviviale del soggiorno orientata verso il patio esterno creando una continuità tra interno e esterno. Non è stato previsto l’”angolo televisione”. L’effetto open space è dato anche dalla scelta di posare a pavimento un gres in grande formato per dare continuità.

Gli arredi includono pezzi provenienti da viaggi e residenze precedenti, o oggetti recuperati e restaurati, dal vecchio scaffale di una farmacia trasformato in libreria alla vecchia porta di un convento di clausura che ora divide il soggiorno dalla palestra. Il progetto illuminotecnico è minimalista e integra elementi retrò come le placche Vimar-Vintage. Le lampade, spesso recuperate, si sposano armoniosamente con il design vintage del lampadario Dear Ingo di Ron Gilad per Moooi nel soggiorno.

Dall’ingresso, passando per la cucina caratterizzata dal soffitto con volte a botte, si accede al corpo scala dove elementi minimal e materiali freddi contrastano il caldo e la matericità del soffitto e della porta in legno recuperata. All’interno della cucina si trovano pezzi iconici, dal tavolo Tulip di Eero Saarinen per Knoll alla lampada Arco di Achille Castiglioni per Flos.

Le sedie di legno, recuperate da una vecchia osteria, e una vecchia poltrona rifoderata si accostano in contrasto al design minimal della cucina bianca con inserti in acciaio e piedini a vista, anche questa di recupero. Il piano terra si conclude con una piccola sala tv che dà accesso alla lavanderia e al bagno di servizio caratterizzato dal mobile lavabo creato con un vecchio mobile toilette anni ’50.

Al primo piano troviamo un bagno ed una camera da letto. La parte tra il corpo scale e il corridoio è stata lasciata con pietre e sassi a vista, un vecchio camino è stato restaurato creando una nicchia decorativa, a pavimento invece è stato ripristinato il cotto antico tipico di queste architetture rurali. Il bagno della zona notte è caratterizzato dalle cementine di recupero mentre il mobile lavabo è stato realizzato utilizzando una vecchia cassettiera a cui si accosta una doccia a filo pavimento con soffione esterno in acciaio inox, in coordinato con i rubinetti di Bongio Rubinetterie.

La camera padronale è totalmente arredata con i mobili recuperati e restaurati dalla proprietà: il letto dal design austero in ferro, i comodini e il cassettone in legno tipici della cultura contadina di un tempo. Anche qui la pavimentazione è in cotto mentre le pareti sono state lasciate con le pietre a vista.

Salendo le scale ci troviamo al piano sottotetto dove troviamo l’ampia cabina armadio che gode di una bellissima luce naturale grazie alla presenza di due Velux, mentre al lato troviamo la camera degli ospiti con un piccolo bagno en-suite. La camera è infine caratterizzata dalla presenza di una vecchia trave di legno recuperata del vecchio tetto, a eterna memoria della struttura originaria.