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Kiss Bridge, il ponte sospeso di Archea Associati e F&M Ingegneria

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In Vietnam sorge un ponte dal nome decisamente suggestivo: Kiss Bridge. Realizzato da Marco Casamonti/Archea Associati e da F&M Ingegneria, ha una conformazione decisamente particolare. Il progetto stesso parte da un concetto semplice: un ponte collega un punto A a un punto B ma come lo si rende unico? La risposta a questa domanda si tramuta in una vera e propria opera d’architettura.

Il Kiss Bridge è considerato come un’infrastruttura unica composta da dislivelli e irregolarità: la sua struttura si adatta alla topografia del luogo seguendo un ritmo sinusoidale, creando diversi livelli in cui è possibile contemplare il panorama da diversi punti di vista. Il cuore del ponte è il Kiss Point ovvero la balaustra di vetro situata proprio al centro del ponte e che si integra perfettamente con l’acciaio, rimanendo però separata dall’altra balaustra in vetro a una distanza di soli 0,5 m. Qui chi vi cammina potrà compiere il gesto finale, quello che il ponte non farà mai, toccarsi. Il Kiss Bridge diventa così una vera e propria installazione di arte performativa, che incoraggia il pubblico partecipante a recuperare la connessione con gli altri.

© Marco Casamonti Archea Associati

I pilastri sono stati progettati a forma di V e montati verticalmente, solo i pilastri centrali avranno un’inclinazione di 65 gradi nella direzione dello sbalzo. Data la particolarità del luogo e la specifica identità costruttiva, la scelta dei materiali costruttivi si rifà allo standard per gli edifici costieri e marittimi, concentrandosi soprattutto sull’utilizzo dei materiali locali: granito grigio, acciaio spazzolato. Inoltre, a causa della presenza di sale e umidità in riva al mare, per garantire un’adeguata durabilità delle strutture, le pile e le spalle del ponte sono previste in cemento armato, mentre l’impalcato adotta una soluzione a cassone metallico rigido a torsione, con soletta in cemento armato collaborante.

kiss bridge
© Marco Casamonti Archea Associati

La risoluzione dei problemi ingegneristici, dati dall’articolata geometria dell’opera, è stata una vera e propria sfida per  F&M Ingegneria.

Particolarmente impegnativa è risultata in questo senso la definizione delle opere di fondazione, da realizzare come plinti su pali interamente immersi in acqua. Essi saranno eseguiti con la protezione di palancole metalliche provvisionali e getti sul fondale, in grado di contrastare le spinte dell’acqua d’infiltrazione. Grande attenzione è stata posta alla definizione delle condizioni di vincolo tra impalcato e sottostrutture, prevendo dei punti fissi a cerniera in corrispondenza delle spalle di approdo al molo frangiflutti e dei vincoli di continuità sugli sbalzi centrali del Kiss Point al fine di assorbire le forze orizzontali derivanti dall’inclinazione delle pile. La complessità dell’opera si estende infine al tema dell’interazione con il mare, vista la necessità per le strutture del ponte di assorbire le rilevanti sollecitazioni derivanti dal moto delle onde.

© Marco Casamonti Archea Associati